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ESPLOSIVITÀ, CORSA E DUTTILITÀ: OXLADE-CHAMBERLAIN, L’ASSO NELLA MANICA DI KLOPP

05.04.2018 | 09:25

Ci sono serate che da sole valgono una carriera o quasi, sia per un calciatore che per un semplice tifoso. Quella andata in scena ieri sera nel mitico catino di Anfield Road, per tutto l’ambiente Liverpool, è stata una di queste. Tre settimane fa, dall’urna di Nyon, tra i vari derby possibili ne era uscito soltanto uno, quello inglese tra i Reds ed il più quotato Manchester City, che la Premier League l’ha vinta sostanzialmente in autunno ed ormai attende soltanto il conforto dell’aritmetica per festeggiare la conquista del titolo. Due squadre divise in campionato da 18 punti, il pronostico in Champions sembrava chiuso al punto che, in barba al fattore campo e malgrado nello stesso stadio in campionato fosse finita 4-3 per Klopp, i bookmakers davano favorito Guardiola già nei primi 90 minuti da disputare in trasferta. Invece, è successo l’imponderabile: una prima mezzora da urlo dei padroni di casa, a segno una-due-tre volte, dopodiché il risultato non è più cambiato. E il 3-0 conquistato tra le mura amiche val bene un’ipoteca sulle semifinali della Coppa dei Campioni, trofeo che il Liverpool ha già vinto ben cinque volte nella sua onorata storia, a differenza del City che ancora – a dispetto degli investimenti faraonici sostenuti negli anni da Mansour – deve vincere la sua prima Coppa dalle grandi orecchie. Ciò che ad Anfield manca da tanto, addirittura da 28 anni ormai, è proprio la Premier, ma questo è un discorso a parte. Nel dopo-partita Klopp si è mostrato meno raggiante del previsto, il tecnico tedesco ha messo l’accento sull’ammonizione del diffidato Henderson e soprattutto sull’ infortunio muscolare occorso a Mohamed Salah, l’indiscusso trascinatore dei rossi del Merseyside che ieri ha siglato il suo 38° gol stagionale. Numeri pazzeschi, numeri da Messi e Ronaldo per l’egiziano arrivato in estate dalla Roma per 42 milioni più altri 8 a titolo di bonus. Un’inezia considerato quanto accaduto dai primi di agosto in poi con la levitazione dei prezzi scaturita dal trasferimento di Neymar al Paris Saint-Germain. Riferimento d’obbligo, perché l’effetto domino che ne è susseguito ci serve ad introdurre il nostro personaggio del giorno.

Come ricorderete, il Barcellona si lanciò subito all’assalto di Coutinho, individuato quale sostituto ideale del connazionale O’ Ney: 8 mesi fa l’affare non si concretizzò, serviva evidentemente tempo per trovare la quadratura, ma alla fine si trattò semplicemente di un rinvio a gennaio. Ebbene, il Liverpool, per evitare di farsi prendere per il collo a cessione di Cou effettuata, si cautelò per tempo, mettendosi in casa un calciatore che – sia pur con caratteristiche diverse – avrebbe potuto rimpiazzare il brasiliano nel canovaccio di Trainer Jurgen. Di qui l’acquisto, l’ultimo giorno del mercato estivo, di Alex Oxlade-Chamberlain dall’Arsenal. Un vero e proprio asso nella manica. Il versatile centrocampista classe 1993 era in scadenza con i Gunners, Wenger è stato ben lieto di incassare 40 milioni per un calciatore che avrebbe potuto perdere a zero dopo 12 mesi o ai saldi nella sessione invernale. E proprio Alex è stato uno dei tre marcatori di ieri sera, il suo destro al fulmicotone dalla distanza ha sorpreso Ederson, facendo venir giù la Kop che di lì a poco sarebbe nuovamente esplosa per il tris griffato Sadio Mané. Questa per Alexander Mark David Oxlade-Chamberlain, nato a Portsmouth il Ferragosto del 1993, è stata la 5ª rete stagionale con la maglia del Liverpool, al di là dei 6 assist serviti ai compagni nelle 41 presenze accumulate, 22 delle quali da titolare. Non male come prima annata in un contesto nuovo, specie considerato che Ox non è mai stato un goleador: 20 i centri nelle sei stagioni trascorse tra le file dell’Arsenal, in 198 presenze e con 32 assist ad infarcire la torta. Centrocampista versatile, impiegabile come esterno, mezzala e all’occorrenza sulla trequarti, il nazionale inglese con il passare del tempo ha implementato il suo repertorio in modo da poter essere impiegato in posizione più centrale, vicino al cuore della manovra per fare la differenza con la sua rapidità di gambe e l’esplosività sia nello stretto che in campo aperto per le ripartenze. Chamberlain è un prodotto del settore giovanile del Southampton, nel cui vivaio è entrato all’età di 7 anni per percorrere tutta la trafila e debuttare in prima squadra il 2 marzo 2010, a soli 16 anni, in occasione del 5-0 rifilato all’Huddersfield. Fisico compatto e scattante, 180 cm per 70 kg, Alex da 6 anni è stabilmente nel giro della rappresentativa dei Tre Leoni: 32 presenze e 6 gol sin qui. Nel caso del nostro protagonista quotidiano è molto difficile parlare di mercato, dato che il Liverpool l’estate scorsa lo ha messo sotto contratto fino al 2022. Di certo, continuando di questo passo, Oxlade potrà conquistarsi sempre più spazio nell’undici di partenza di Klopp, anche se non sarà semplice provare a rimpinguare il personale palmarès che annovera già 3 FA Cup e 3 Community Shield, rispettivamente Coppa e Supercoppa d’Inghilterra, trofei tutti levati al cielo con l’Arsenal. Blindata la qualificazione alla prossima Champions, alla luce dei 10 punti di margine vantati sul Chelsea, il Liverpool fra soli 5 giorni sarà impegnata per il ritorno dei quarti di UCL a Manchester, dove basterebbe segnare un gol per costringere i Citizens a realizzarne ben cinque per passare. E a quel punto in semifinale i Reds andrebbero a pescare verosimilmente una tra Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco: le tre tradizionali grandi della manifestazione. Con nulla da perdere e tutto da guadagnare. E sognare.

Foto Twitter Liverpool