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Empoli, il capolavoro di Corsi: coraggio, fantasia, idee. E il 17 dicembre che Svolta!

28.04.2018 | 23:00

Fabrizio Corsi aveva qualcosa da farsi perdonare, la traumatica retrocessione della scorsa stagione. Quando l’Empoli aveva un vantaggio pressoché incolmabile sul Crotone, eppure riuscì ad andare in serie B dopo un interminabile periodo di black-out. Corsi è un presidente molto competente, molto orgoglioso e molto ambizioso: aveva scelto Vivarini, una buona scelta sulla carta. E pochi suoi colleghi lo avrebbero esonerato, visto che l’Empoli di Vivarini era in piena zona playoff. Ma evidentemente Corsi avrebbe voluto di più, dopo aver ingaggiato i migliori attaccanti della serie B (Caputo e Donnarrumma) e dopo aver collezionato talenti di assoluta qualità (Krunic e Zajc in testa). E così la Svolta del 17 dicembre scorso è stato un atto di grande coraggio e di profonda competenza: Corsi decise di sollevare dall’incarico Vivarini e di chiamare Aurelio Andreazzoli. Una soffiata magari di Luciano Spalletti, legatissimo all’attuale tecnico dell’Empoli, una scelta vincente. Perché da quel giorno l’Empoli si è messo a volare e torna in A dopo una serie in corso di 24 risultati utili (16 vittorie e 8 pareggi) e dopo aver dato quattro gol a Frosinone, Palermo. Perugia, Parma, quasi a chiunque. L’Empoli ha stravinto, Corsi di più perché poi a gennaio ha organizzato un mercato di spessore, contrariamente a Zamparini, strappando alla concorrenza i vari Gabriel, Maietta, Brighi e Rodriguez. Chapeau. E se Sarri, uno dei suoi tantissimi ex allenatori, ha già vinto la Panchina d’Oro, Fabrizio Corsi meriterebbe quella di Platino. Per coraggio, orgoglio, idee e intuizioni. Empoli, complimenti: li hai stracciati tutti.