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EMERSON: UN TREQUARTISTA IN DIFESA

17.02.2014 | 09:31

La storia di Emerson Ramos Borges è una di quelle che aiutano a spiegare la magia del calcio. Tanta gavetta maturata nelle serie inferiori italiane e l’approdo sul palcoscenico della massima serie, a 33 anni suonati, pienamente meritato. Suo il fantastico sinistro del vantaggio del Livorno nella trasferta di Cagliari: scoccato da 40 metri, ha impresso alla sfera un effetto che solo un piede brasiliano può dare, immobilizzando il portiere avversario. Vittoria per gli amaranto e rimonta verso la salvezza sempre più possibile.

E’ il suo secondo gol stagionale, il primo era stato siglato contro il Torino, anche questa una rete d’autore. Con un doppio passo si libera del marcatore avversario, per scagliare una sassata mancina potentissima che va a insaccarsi sotto la traversa, sempre dalla distanza.

Ora la carriera ed il talento di Emerson stanno raccogliendo gli applausi che meritano, ma la salita dal basso è stata lunga e difficile.

Nasce a Joinville il 16 agosto del 1980, ed è proprio nella squadra della sua città che comincia a giocare a calcio. A 21 anni passa al Caxias, 12 presenze e 3 reti, poi al Jalesense, nelle serie inferiori, dove mette a referto 13 gol in 25 gare. La carriera sembra prendere il verso giusto: si accorge di lui il Palmeiras, una delle grandi del calcio brasiliano. E’ il 2002, ma viene subito aggregato alla squadra B, senza disputare neanche una partita. Narra la leggenda che in questo periodo Emerson ricevette la chiamata del cugino Paulo Cesar, giocatore di calcetto in Sardegna: “Vieni in Italia, che troviamo una squadra”. Emerson prepara la valigia e parte verso l’Italia. Ha 23 anni e da allora non lascerà più la nostra nazione. Essendo extracomunitario e arrivando dall’estero, può giocare solamente nei campionati minori e si accasa all’Atletico Calcio, squadra di Elmas, hinterland cagliaritano.

Emerson è alto 1,87 e pesa 80 chili e quando sbarca nell’isola è un trequartista o mezzala offensiva, gioca nel cuore del centrocampo. Con quel sinistro sopraffino, è l’innesco ideale per le azioni d’attacco, ha una gran visione di gioco e sulle punizioni è molto pericoloso.

La prima stagione italiana è deludente. In Serie D sono 20 le presenze e 3 le reti e la stagione successiva decide di accettare le lusinghe della Nuorese. Il presidente Goveani, seppure in Eccellenza, sta imbastendo una squadra di primo livello, e nelle tre stagioni e mezza che il brasiliano disputerà con i verde-azzurri, otterrà due promozioni (Eccellenza e Serie D) e riuscirà a giocare con calciatori del calibro di Gianluca Festa e Luis Oliveira. 96 apparizioni e 28 reti.

Mettono gli occhi su di lui molte squadre di C1: nel gennaio 2008 tenta l’avventura a Taranto (11 presenze e 3 gol), e nel 2009 approda a Lumezzane. Sotto la guida di mister Menichini arriva la svolta: un infortunio lo esclude dai titolari e il mister decide di provarlo come regista difensivo. E’ lui a iniziare il gioco dalla retroguardia. E’ la mossa vincente e a trent’anni inizia una nuova carriera. Da difensore. Fascia di capitano a Lumezzane, esordio positivo in Serie B a 31 anni con la maglia della Reggina, sotto la guida di Breda, poi Gregucci e nuovamente Breda.

Nicola a Livorno lo reputa ottimo per il suo progetto tattico, e lo porta in Toscana. A 32 anni conquista una promozione in A che è il giusto premio per la tanta gavetta. Nella difesa a tre è perfetto. 41 presenze e 3 reti.

E la stagione 2013/14 non è solo una passerella tra i grandi. Gioca sempre, e grazie alle sue doti tecniche trasforma il 3-5-2 livornese andando a fare il centrocampista aggiunto in fase di impostazione. E’ il leader difensivo d’esperienza di una squadra che sta lottando al massimo per restare aggrappata alla massima serie. Ma Emerson è un uomo che non ha paura delle sfide.