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DODÔ, SCOMMESSA INTER

08.07.2014 | 10:30

Sono i giorni dei terzini sinistri, tanto a livello europeo quanto all’interno dei nostri confini.

Da Luke Shaw, ufficializzato dal Manchester United, a Juan Bernat, che proprio ieri il Bayern Monaco ha prelevato dal Valencia, passando per il Patrice Evra nel mirino della Juve per arrivare al neo giallorosso Ashley Cole. Tenendo presente che sullo sfondo restano elementi del calibro di Filipe Luis (Atletico Madrid), Alberto Moreno (Siviglia) e Ricardo Rodriguez (Wolfsburg), pronti a spiccare il grande salto verso i top club del vecchio continente.

Caldissimo il fronte sull’asse Roma-Inter: la prima – oltre al già citato ex Chelsea – aspetta Urby Emanuelson, frattanto liberatosi dal Milan, per un doppio colpo a parametro zero intriso di qualità.

Il club nerazzurro, dal suo canto, ha mandato Cristiano Biraghi ad accumulare altri minuti da titolare al Chievo, dove rimpiazzerà il Boukary Dramé passato all’Atalanta. E si prepara ad accogliere Dodô, che in seno all’organico a disposizione di Rudi Garcia sarebbe stato chiuso dai due nuovi arrivi, senza dimenticare Federico Balzaretti che non riesce ancora a riprendersi dalla pubalgia che lo attanaglia da parecchi mesi.

Un’operazione, Dodô-Inter, che ha fatto registrare l’accelerata decisiva nelle scorse ore: non uno scenario inedito per noi, che avevamo accostato in esclusiva il nome del brasiliano al sodalizio di Thohir lo scorso 20 giugno. Inizialmente si era prospettata l’ipotesi di uno scambio di prestiti con Alvaro Pereira, ma poi il nazionale uruguaiano è scomparso dal radar ed è rimasto d’attualità il solo esterno carioca, al punto che le prossime saranno le ore di visite e annuncio.

Il nostro personaggio del giorno è reduce da un grave problema al ginocchio (lo stesso che patì la rottura del crociato qualche anno fa), occorsogli a fine maggio nell’amichevole con l’Orlando City, ma sta forzando i tempi per rendersi arruolabile il prima possibile. Walter Mazzarri potrà quindi disporre di una buona alternativa a Yuto Nagatomo.

Jose Rodolfo Pires Ribeiro nasce a Campinas il 6 febbraio del 1992 e, a far data dal 2007, cresce nel settore giovanile del Corinthians, che lo forgia fino a farlo debuttare in prima squadra il 4 marzo del 2010 in occasione della sfida contro il Botafogo.

Nella stagione successiva il Timão lo gira in prestito al Bahia, ma l’esperienza a Salvador viene funestata dopo una quindicina di presenze dalla suddetta lesione al legamento, che lo costringe ai box per oltre 6 mesi. Walter Sabatini, autentico maestro in materia di fulgidi prospetti, fiuta l’affare e, sfruttando l’imminente scadenza con il blasonato club di San Paolo, mette sotto contratto Dodô facendogli sottoscrivere un accordo quinquennale.

La prima annata all’ombra del Cupolone, targata Zeman-Andreazzoli, non si rivela positiva pur chiudendosi con 15 apparizioni all’attivo tra campionato e Coppa Italia. Come spesso accade, infatti, i giovani terzini sudamericani si distinguono in fase di spinta ma risultano molto carenti in copertura. E probabilmente il boemo era l’ultimo che avrebbe potuto affinarne le qualità difensive.

Agli ordini di Rudi Garcia il laterale, munito di un fisico scattante (179 cm per 66 kg) palesa notevoli miglioramenti nelle 20 occasioni (19 in serie A) in cui viene chiamato in causa. Ma evidentemente in quella fascia di campo la Roma ha deciso di puntare sull’esperienza di elementi in grado di misurarsi da subito anche sul patinato proscenio della Champions League.

L’Inter ha deciso di scommetterci su, operazione a titolo temporaneo con diritto di riscatto. Dodô scalda i motori per la sua seconda prestigiosa avventura italiana, convinto di poter far ricredere chi non ha accolto con entusiasmo la definizione della trattativa.