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DIVOCK ORIGI, I REDS PUNTANO SUL FUTURO

30.07.2014 | 10:34

Quale società italiana potrebbe permettersi di spendere 12 milioni di euro per prelevare un giocatore e poi lasciarlo in prestito al club di provenienza? Attualmente, nessuna. Juventus e Roma sono le due squadre che, almeno per il momento, hanno realizzato gli investimenti più onerosi, portando a casa da una parte Alvaro Morata e dall’altra Juan Iturbe. Acquisti cari, considerata soprattutto la mancanza di cash che attanaglia il nostro calcio negli ultimi anni. Acquisti che, ovviamente, restano saldamente nelle loro mani.
Chi può permettersi tutto questo è il Liverpool. Ieri pomeriggio i Reds hanno ufficializzato l’operazione Divock Origi: il giocatore è stato bloccato sborsando, appunto, 12 milioni di euro, ma resterà in prestito per la prossima stagione in Francia al Lille, dove ha esordito nel calcio professionistico nell’estate del 2012 e dove, nell’ultimo biennio, ha collezionato 40 presenze e 6 reti. Un bottino solo apparentemente magro, dal momento che parliamo di un attaccante che ha da poco compiuto 19 anni.
Nato a Ostenda il 18 aprile del 1995, Origi comincia a mettersi in mostra prima nelle giovanili del Genk e subito dopo proprio in quelle del club transalpino. Gli addetti ai lavori colgono al volo il fatto di essere di fronte a un centravanti dal futuro più che roseo: 185 centimetri di potenza ed esplosività, personalità da vendere, imprevedibilità allo stato puro, gran colpitore di testa, tecnica sopraffina, facilità nel dribbling, margini di miglioramento spaventosi. E un’altra, fondamentale caratteristica: è un attaccante moderno, per nulla statico, che ama essere coinvolto nel gioco corale, pronto a sacrificarsi pur di rendere fluida la manovra, perfettamente adattabile al ruolo di prima punta, seconda punta ed esterno offensivo. Insomma, una duttilità invidiabile, specie per un ragazzo così giovane.
La definitiva consacrazione di Origi (con il prezzo di mercato conseguentemente lievitato) si è consumata il 22 giugno 2014. Siamo al Maracanà, il Belgio affronta la Russia per la seconda gara del gruppo H dei Mondiali: dopo il successo all’esordio in rimonta contro l’Algeria, gli uomini di Wilmots puntano al bottino pieno e a staccare il biglietto per gli ottavi di finale con un turno di anticipo. Tutto ciò solo in caso di successo contro la Nazionale di Fabio Capello, reduce dall’1-1 al debutto contro la Corea del Sud. Partita piuttosto tirata, avara di emozioni, poi la svolta a due minuti dalla fine: Eden Hazard se ne va sulla corsia di sinistra, mette al centro un rasoterra al bacio proprio per Origi (subentrato a un deludentissimo Lukaku al minuto numero 51), il cui piattone si insacca sotto la traversa e non lascia scampo ad Akinfeev. E’ l’apoteosi belga, è l’apoteosi per Divock Origi, noto fino a quel momento solo agli appassionati della Ligue One e a pochi altri. E’ l’inizio della scalata verso il successo personale, mentre quello di squadra, dopo il 2-1 rifilato agli Stati Uniti agli ottavi, si arresta con il gol di Higuain ai quarti di finale. Una marcatura che sa di appuntamento con il destino, il proprio nome sul tabellino che ne certifica le qualità superiori alla media.
Il mercato estivo del Liverpool è tra i più roventi d’Europa. Dopo la cessione di Luis Suarez al Barcellona per circa 80 milioni di euro, i biancorossi dovranno necessariamente reinvestire gran parte di questo denaro per evitare di patire l’assenza del gioielo uruguaiano (anche se non sarà per nulla semplice). Il tecnico Rodgers ha annunciato che la società porterà a termine diversi acquisti di livello: il “saccheggio” del Southampton finora ha permesso l’approdo di Lallana, Lambert e Lovren. Adesso c’è il colpo di marca belga, un colpo in ottica 2015, ma pur sempre altisonante.
Origi scalda i motori: le platee della Premier League lo aspettano, lui non vede l’ora di mostrare ai Lord inglesi di che pasta è fatto…


Foto: Sito ufficiale del Liverpool