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Direttore sportivo Milan: il nome è importante, l’identikit di più

06.09.2016 | 23:20

Sono le settimane, i giorni, dell’identikit del nuovo direttore sportivo del Milan. Chi dovrebbe essere: analisi, pronostici e considerazioni, avanti con i nomi. Da Fabio Paratici, che difficilmente si muoverà dalla Juve e che ha tantissimi estimatori all’estero, a tante altre candidature. Aspettando quella giusta, non è scontato che i nomi di questi giorni siano quelli candidati per la poltrona rossonera. Anzi. Noi tracciamo il nostro identikit, uscendo dai nomi. Innanzitutto un direttore che abbia rapporti con tutti i procuratori, che conosca i calciatori, che abbia un gruppo di lavoro capace di andare in giro per il mondo. Facendo in modo che poi sia il diretto interessato a dare l’imprimatur definitivo oppure no. Un ds che non lavori sempre con gli stessi agenti, anzi che non lavori proprio con i soliti tre o quattro, che sappia programmare, che riesca a snocciolare le caratteristiche di un ’96 che gli propongono all’improvviso. Il nome è importante, l’identikit di più. Se non corrispondesse a questo identikit, sarebbe inutile prenderlo. Il Milan ha necessità di una svolta totale.