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Di Francesco: “Dzeko? Ora è sereno e più convinto. Su De Rossi, Under, Schick e Silva…”

03.02.2018 | 15:12

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara del Bentegodi contro l’Hellas Verona. Queste le sue principali dichiarazioni: “Il Verona? Una squadra che s’è rinforzata molto, soprattutto in attacco. E’ arrivato anche un difensore come Vukovic che ha dato forza e solidità alla squadra. C’è un Romulo tornato ai livelli della Juventus, sarà una partita diversa rispetto a quella dell’andata. Ho visto la squadra allenarsi molto bene in settimana, col pensiero e la testa giusta. C’è la voglia di riconquistare la fiducia e la stima di chi ci circonda, deve essere un punto di ripartenza dopo un periodo negativo. De Rossi? S’è allenato con noi, specialmente nel periodo iniziale. Insieme abbiamo deciso di dargli ancora qualche giorno in più di allenamento per portarlo al meglio alla sfida contro il Benevento, per questa gara non sarà convocato. Cambio di modulo? Tutto può essere, nel senso che posso schierare anche il 3-5-2. Sto provando dei sistemi di gioco, non sono abituato a mettere in campo una squadra senza provare. Ho provato un paio di soluzioni, non ho tante scelte per il regista perché De Rossi e Gonalons sono infortunati. Dzeko? Edin era disponibile prima e più sereno e convinto adesso. Sono molto contento che il mercato sia finito. Sono molto contento che il mercato sia finito. La fiducia della società? Sì, la sento tantissimo. Per la Società tantissimo, per l’esterno sembra essere tornato a quando sono arrivato. Io e i ragazzi dobbiamo riprenderci stima e fiducia, con le prestazioni innanzitutto. Io in primis. Dzeko, Nainggolan e Peres erano sul mercato e hanno giurato fedeltà alla Roma? Le parole vanno accompagnate dai fatti. C’è chi può solo parlare, come succede nei social, altri no. Dobbiamo fare più che parlare. Queste parole mi sono piaciute tantissimo, i ragazzi devono amare questa squadra, questo club e questi colori. E’ questione di essere seri e professionali, questo spirito deve accompagnare questi ragazzi ma in generale chiunque nella propria vita. Jonathan Silva? Lo avevamo già seguito anche in estate, era tra i papabili a sinistra. Mi auguro di averlo a disposizione tra una quindicina di giorni, ha qualità tecniche e fisiche. Può essere il futuro. Il club ha scelto di trattenere Dzeko, è una vicenda chiusa. Il ragazzo ha sempre avuto ottimi rapporti verso il gruppo, non c’è spaccatura all’interno della squadra. C’è il desiderio e la voglia di riscattarsi. Facciamo tante chiacchiere, servono realmente i fatti. Abbiamo la possibilità di ottenere l’obiettivo Champions, e siamo ancora dentro la competizione. Schick? Notizie ne avrete anche voi, è stato anche un pizzico sfortunato. L’infortunio iniziale è stato quello più importante, il rischio della fibrosi è che ti puoi far male nelle parti più vicine. Abbiamo lavorato tanto con grande continuità. Lui ha avuto grande disponibilità, peccato perché nell’ultimo allenamento ha calciato sentendo un fastidio e bisogna fermarsi per non avere altri problemi. Credo che lunedì inizierà a correre, per poi tornare a disposizione. Perotti e Under? Cengiz è in grande crescita, il percorso non è finito. Antonucci è tornato uno che può giocare solo nella squadra Primavera, secondo i giornali. Cengiz si è ambientato, comincia a capire l’italiano, può diventare un valore aggiunto per noi. Contro la Sampdoria è stato sfortunato, a volte la sorte cambia il destino. Ha dimostrato di essere utile dall’inizio e a gara in corso. Mi ha dimostrato che può giocare dall’inizio, è uno dei possibili titolari. Giocherà uno tra Diego ed El Shaarawy. Abbiamo una tifoseria magnifica che ha sempre sostenuto la Roma. La squadra ha raccolto meno di quanto meritato ma chiedo solo sostegno, coraggio e forza. Il tifoso romanista dice che è nato per soffrire, continueremo a farlo augurandoci di ottenere qualche risultato. È ovvio che siamo noi a doverci riguadagnare fiducia e stima. Il 4-3-3 l’abbiamo fatto male nell’ultimo periodo. È una squadra di testa, momenti e situazioni. Dire che cambiare è un’ammissione di colpa non lo so, dire che diventa un difetto, non lo capisco. Faccio quello che mi sento di fare, se dovessi cambiare lo farei per il bene della Roma. Non mi fossilizzo su un giocatore o un altro. Se cambio, lo farò per portare a casa un risultato importante. Poi c’è un altro aspetto. Io posso anche cambiare, il sistema di gioco è dinamico. Non cambiano i principi di gioco. Ho vinto un campionato col 4-4-2, ho cominciato col 4-2-3-1. L’importante è non mandare in campo giocatori che non sanno dove andare”.

Foto: Roma Twitter