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Di Francesco: “Ammiro Conte e Ancelotti. Totti? Un regista dietro alla scrivania, l’eredità di Spalletti…”

19.12.2017 | 11:02

All’interno dell’intervista rilasciata sulle pagine de La Stampa, il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco, ha toccato altri interessanti temi: “L’eredità di Spalletti? La difficoltà maggiore era riuscire a subentrargli con le mie idee, piuttosto che scimmiottarlo. Pensavo di impiegare più tempo. Il ko con l’Inter? In quindici minuti rovinammo il lavoro dell’intera settimana: quella sconfitta fa parte del già citato processo di crescita. Non è semplice staccarsi dall’ambiente che, qui, ti circonda. Ogni giorno a Roma facciamo parlare tutti, dall’artista al cabarettista, basta saperlo e prenderlo nel modo giusto: se mi mettessi a rispondere perderei energie inutili. Non ascolto mai le radio, non mi interessa. L’esperienza vissuta nella Roma da giocatore mi aiuta perché tante dinamiche non sono sconosciute. Il turnover è un rischio calcolato, un modo per far sentire tutti parte del progetto. Lo faccio io, lo fa anche Allegri: l’allenatore bianconero non cambia spesso perché vuole fare il fenomeno. Ci sono altre squadre che possono fare lo stesso, ma non vogliono farlo. Il campionato? Lo trovo, per certi versi, inaspettato: la maggiore competitività mi stimola e credo che, per il vertice, la corsa sarà fra le prime cinque. Ci metto anche la Lazio, sebbene si sia un po’ staccata. Il mio modo di lavorare? Di Ancelotti mi piace la pacatezza e il rapporto che sa instaurare con i suoi ragazzi. Conte dal punto di vista motivazionale è bravissimo e sul campo un grande lavoratore: penso di pormi nel mezzo fra i due. Mi piacerebbe rimanere a Roma a lungo: questa società ha creato i presupposti per centrare traguardi prestigiosi. E come dice il direttore Monchi conta la fiducia, non il contratto in essere. Totti dirigente? Lo definirei il regista dietro alla scrivania. Chiacchieriamo spesso, conosce tanti ragazzi dello spogliatoio, mi dà gli input in più su come trattarli. Schick? Lo sto conoscendo, è prematuro giudicarlo. Mi ha impressionato per i suoi grandi mezzi, fisici e tecnici: ci vuole tempo e pazienza per diventare un campione. Se Allegri dice che Dybala deve crescere, pensate a quanto deve aspettare Schick. Montella nuovo ct? Ha le capacità per farlo. E anche lo stile. Tommasi presidente Figc? Ha le qualità per capire le esigenze di tutti. E, poi, è il tempo di un ex giocatore al vertice. Domani il Torino in Coppa Italia? Vogliamo andare avanti perché la crescita passa attraverso gli obiettivi da raggiungere. Ditemi quante volte la Juve ha tralasciato una competizione. Anche per loro la Coppa conta. E c’è sempre un certo Belotti là davanti”.

Foto: Roma Twitter