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DEMBA BA, RE PER UNA NOTTE

09.04.2014 | 09:30

La corsa di Mourinho entrerà negli annali. Doveva andare a festeggiare con i suoi uomini, José, e l’occasione è stata utile anche per impartire gli ultimi accorgimenti in vista del recupero. A terra, travolto dall’affetto dei compagni in uno Stamford Bridge in visibilio, c’era lui: Demba Ba.

L’ultima ruota del carro offensivo divenuto re per una notte, la sua zampata a 3 minuti dalla fine ha regalato la semifinale di Champions al Chelsea, ai danni del Psg ed a coronamento di un’impresa che appariva ardua già alla vigilia, alla luce del 3-1 dell’andata, ai limiti dell’impossibile dopo l’infortunio che aveva tolto di mezzo al 18’ il genio di Hazard. Fuori Eden, dentro André Schürrle: 1-0 del tedesco. Al minuto 21 della ripresa l’altro cambio decisivo: Demba per Frankie Lampard. Fortuna, trionfo, apoteosi, Blanc a testa bassa, Mou alla cassa grazie alla panchina, grazie a quel gruppo che da sempre è sacro per il 50enne vate di Setubal, tornato alla guida dei Blues conscio di disporre di un reparto avanzato leggerino: il fantasma del Fernando Torres che fu, Samuel Eto’o al ritorno dall’esilio in Daghestan e il franco-senegalese dato per eterno partente: 27 gol stagionali in tre, 6 in meno di quelli che sin qui ha realizzato da solo il prossimo sogno estivo Diego Costa, numeri emblematici che comprovano la povertà delle alternative, a dispetto di un centrocampo – trequarti compresa – da urlo.

Ma adesso è lecito crederci, ora sognare si può, d’altronde appena due anni fa Roberto Di Matteo ha dimostrato ad Abramovich che si può levare al cielo la coppa dalle grandi orecchie da sfavoriti. Chi non avrà la fortuna di alzarla, neanche quest’anno, è il grande assente della gara di ritorno: Zlatan Ibrahimovic, costretto ai box da una lesione muscolare occorsagli proprio nel primo atto al Parco dei Principi. La maledizione europea per il fuoriclasse svedese continua.

Focalizzando totalmente l’attenzione sull’autore del gol qualificazione, Demba Ba nasce il 25 maggio 1985 a Sevres, sobborgo di Parigi, da una numerosa famiglia di origini senegalesi. La sua avventura nel mondo del calcio inizia tardi rispetto ai canonici standard: da piccolo, infatti, si diverte con gli amici e soltanto nel 1999, all’età di 14 anni, inizia ad intensificare l’attività nel Port Autonome per poi approdare al Frileuse – prima – ed al Montrouge, poi, nel cui settore giovanile completa la sua formazione. Nell’estate del 2005 debutta da professionista nelle serie minori francesi con il Rouen, squadra della città natale di David Trezeguet, e fa subito sfracelli: 22 reti in 26 partite. Quindi vola in Belgio per accasarsi al Mouscron: inizia bene, segnando 8 volte in 12 incontri, ma poi un grave infortunio lo toglie di mezzo facendogli saltare il resto della stagione. Gli osservatori dell’Hoffenheim, però, erano già rimasti impressionati dalle sue qualità e così decidono di portarlo in Germania: la prima annata si conclude con la promozione in Bundesliga, Ba dà il suo contributo e nelle stagioni seguenti si conferma anche tra i grandi. In totale sono 40 le prodezze messe a referto in 106 presenze in terra teutonica.

Dopo di che, si apre la parentesi inglese: il 28 gennaio del 2011 il West Ham ne annuncia l’acquisto a fronte del versamento di 3 milioni di euro nelle casse del club alemanno, un equo indennizzo considerato il contratto in scadenza a giugno. Con la casacca degli Hammers il prestante centravanti (189 cm per 85 kg) dimostra di poter dire la sua anche nel campionato più bello del mondo: i 7 gol messi a segno nel girone di ritorno non bastano però per evitare la retrocessione e così, qualche mese più tardi, Demba fa nuovamente le valigie per sbarcare all’ombra del St.James’s Park. Legatosi al Newcastle con un triennale, nel Tyne and Wear arriva la consacrazione: 29 reti in un anno e mezzo di Premier, non pochi considerate le caratteristiche della punta che, oltre a fungere da riferimento centrale (forte nel gioco aereo), all’occorrenza svaria lungo il fronte allargando la manovra. E così, il 3 gennaio del 2013, il Chelsea rompe gli indugi, scuce i 9 milioni di euro della clausola rescissoria e lo riporta a Londra, questa volta sulla sponda blue del Tamigi.

Il resto è storia recente: agli ordini di Rafa Benitez arriva il successo in Europa League e la qualificazione in Champions, con Mou la corsa per il titolo è ancora viva ma, nel complesso, l’apporto del nazionale senegalese non è stato memorabile, almeno fino all’87’ di ieri: cartellino timbrato in 12 occasioni nell’arco di 14 mesi. Difficilmente la musica cambierà, anche perché lo Special One nei giorni scorsi ha annunciato pubblicamente che in attacco verrà acquistato un pezzo da novanta. E il nuovo eroe Demba Ba continuerà ad essere avvolto dal tourbillon di rumors che lo hanno interessato in occasione delle ultime due sessioni di mercato, finché non si presenterà un club in grado di soddisfare le richieste, sue e della società.

Ma il guizzo contro il Paris Saint-Germain gli gioverà anche in quest’ottica e chissà che l’allenatore lusitano in questo finale non gli conceda in proporzione qualche minuto in più, rispetto ai soli 625 riservatigli sinora in tutte le competizioni. Frattanto, alle latitudini di Stamford Bridge, godono tutti.