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De Zerbi: “250 panchine a 41 anni sono motivo di vanto, ma penso sempre allo step successivo”

08.04.2021 | 21:59

Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo, ha parlato così a Nero&Verde della sua crescita come tecnico in Serie A: “Per come sono fatto non riesco mai a godermi le cose, penso sempre al passo successivo. Una volta firmato il contratto con Carnevali e dopo aver parlato con Squinzi, era come sentirsi sotto esame perché qui era passato Di Francesco, aveva lasciato il segno, dovevo mettermi alla prova e dimostrare di essere all’altezza ma questo è quello che penso sempre, difficilmente mi fermo a pensare a quanto di buono fatto, più facilmente penso a quello che avremmo potuto fare ed è un difetto perché non ti godi niente ma è un pregio perché non molli mai”.

Quando si guarda dietro cosa vede?
“Quando mi fermo e guardo dietro, in quelle poche volte, conto le panchine fatte sin qui, sono molto orgoglioso di quello che ho fatto. Avere 250 panchine totali a 41 anni, più di 100 a Sassuolo, è un vanto e un orgoglio che non tutti possono avere ma questo non mi condiziona più di tanto, mi condiziona il non fermarsi, l’andare a ricercare quello che non ho. Ho cercato sempre quello che non ho, se tu sei una persona riflessiva come me lo trovi sempre quel qualcosa che manca. Nella mia idea ci metto passione, studio, evoluzione, innovazione, poi c’è un aspetto che diventa determinante. Prima parlavo delle panchine fatte sin qui ma questo traguardo l’ho potuto tagliare non solo grazie alla società ma grazie ai giocatori, perché sono loro che mi hanno seguito, sono lo strumento attraverso il quale vengo criticato o apprezzato”.

 

Foto: Twitter Sassuolo