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De Siervo: “Prossima Supercoppa in Arabia. Studiamo una formula a più squadre come in Spagna

02.05.2022 | 12:59

Lungo intervento per Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, a Radio Anch’io Lo Sport. Tanti i temi affrontati.

Queste le sue parole: “Siamo reduci da una riunione delle Leghe europee a Istanbul. In Turchia hanno fatto un lavoro eccezionale sugli stadi. L’Italia è ferma al modello degli anni ’90, alcune squadre hanno tracciato una strada e molti sono i progetti in partenza. Serve un’accelerazione dei processi burocratici. Credo che la strada tracciata dal presidente Casini sia corretta: un tavolo con i club, il Governo e le amministrazioni che devono facilitare il progetto. Nessuno stadio può essere valutata interessante se non ha un progetto che consenta attività commerciali e una fruizione diversa dell’evento partita. E’ molto difficile viverla in Italia come si vive all’estero”.

La nuova Champions League. “La nostra è una posizione critica. Il format è stato approvato lo stesso giorno della Superlega, fu una reazione a quel modello. Esistono due dinamiche che critichiamo. Cento partite in più sono il 40%, viene fatto solo per raccogliere più risorse che verranno drenate ai campionati domestici. Secondo l’Uefa il fatturato crescerà di 1,8 miliardi. L’Italia ha una parte significativa, per l’Italia significherebbe perdere 200 milioni l’anno. La nostra richiesta è non arrivare a dieci partite del girone dalle attuali sei, ma arrivare al massimo a otto. L’altro criterio riguarda i coefficienti delle quattro ammesse in più. Su due non ci sono problemi, sarebbero la quinta francese e la prima olandese oggi. Sugli altri due posti si va verso il modello Superlega, premierebbe determinate performance di Inghilterra e Spagna e al massimo una squadra italiana in più nei prossimi dieci anni. Tutta questa massa in più finirebbe ai due campionati che già oggi dominano le competizioni, con decisioni che prescindono dai risultati del campionato domestico”.

La pirateria Chi usufruisce abusivamente del campionato italiano produce un danno economico significativo. Se tutti vedessero le partite sul pezzotto io non sarei qui. Non è solo un reato, è civilmente inaccettabile abusare del nostro sport preferito. Il calcio è uno spettacolo a pagamento e si mantiene non sui debiti ma sui ricavi”.

La Supercoppa in Arabia. La prossima finale di Supercoppa sarà in Arabia. Non è possibile uscire dal contratto attuale che abbiamo eredità, stiamo lavorando su un modello che possa riguardare più squadre e promuovere la Serie A all’estero”.

Foto: Lega Serie A