Ultimo aggiornamento: martedi' 11 febbraio 2025 18:47

DE PIERI, DAL POSTER DI MESSI IN CAMERA ALL’ESORDIO CON OVAZIONE A SAN SIRO

30.01.2025 | 15:00

Ci sono attimi nella vita che non possono che rimanere indelebili, instanti che possono esser percepiti come una vita intera. È sicuramente ciò che ha avvertito Giacomo De Pieri al suo esordio a San Siro con l’Inter, in Champions League. I nerazzurri sono a pochi minuti dalla qualificazione diretta tra le prime otto, dopo l’ennesima ottima prestazione contro il Monaco, spazzato via per 3-0. Fuori Lautaro, autore di una tripletta, dentro questo classe 2006 dal fisico minuto e dai lineamenti infantili. Ma il primo passo nel rettangolo di San Siro, genera un ovazione inaspettata: gente in piedi, applausi che rimbombano, energia pura. Un debutto così, a San Siro, non capita tutti i giorni. E chissà cosa sarebbe successo se al minuto 94, dopo aver lasciato sul posto Denis Zakaria, quel suo mancino  si fosse insaccato in rete.

E dopo il triplice fischio, l’intervista di De Pieri ci parla di un ragazzo che chiaramente è ancora scosso da quanto gli è appena accaduto, e che per rimanere coi piedi per terra si aggrappa al passato, agli idoli d’infanzia e alle aspirazioni: “Non c’è niente da raccontare, è un’emozione unica e un sogno realizzato. Parla da solo lo stadio. Quando sono entrato – prosegue – ero tranquillo perché in settimana mi sono allenato con i miei compagni, mi sentivo a mio agio. Sono tutti grandi campioni e da ognuno c’è da rubare qualcosa. Ho letto i messaggi della mia famiglia, erano molto contenti. Spero sia solo l’inizio di una possibile grande carriera. Il mio sogno è avere continuità nel giocare la Champions”. Poi cita Messi e Foden, suoi grandi punti di riferimento: “L’idolo a cui mi ispiro è Foden, un grandissimo giocatore con alte qualità. Il poster che avevo in camera? Messi”. 

Ma che giocatore è De Pieri? L’ispirazione a un calciatore come Foden non è scelta a caso, e denota anche una certa comprensione del calcio, oltre che di sé stesso e dei propri punti di forza. Foden, infatti, raffigura esattamente quello che De Piero potenzialmente potrebbe diventare: un trequartista dal mancino delicato in grado di spaziare su tutto il fronte offensivo e dotato di quella classica qualità e duttilità del fantasista moderno. Nasce ala destra, ma può giocare anche nella trequarti o addirittura da mezz’ala, esattamente come l’inglese del Manchester City. Il 18enne italiano, dopo essere arrivato a Milano nel 2020 dalla Liventina, è cresciuto nelle giovanili, approdando poi nella scorsa stagione nella formazione Under 19 nerazzurra. Qualche mese fa è arrivata la chiamata in prima squadra, un primo assaggio di San Siro visto dalla panchina. Inzaghi non è un allenatore particolarmente incline al lanciare giovani, e il fatto che abbia scelto di farlo con De Pieri, denota che il talentino nerazzurro ha nelle corde qualcosa in più rispetto ai suoi coetanei. A notare la sua qualità ben prima di Inzaghi fu lo storico responsabile scouting della Liventina Bruno Cover, in un pomeriggio d’inverno di qualche anno fa. De Pieri gioca proprio lì, e come ogni altro ragazzino, spera che l’Inter possa notare le sue doti. Durante l’allenamento, a Bruno Cover si avvicina Roberto Samaden, ex coordinatore del vivaio nerazzurro, che chiede informazioni proprio sull’allora dodicenne De Pieri. Cover senza pensarci un attimo risponde: “Questo qui è due volte Del Piero, ne sentirete parlare”. Dichiarazione allora (come oggi) forse un po’ azzardata, ma che ci racconta di come questo giocatore avesse colpi da fuoriclasse già in giovanissima età.

Dopo l’ubriacante esordio di ieri, l’Inter sta già pensando al suo rinnovo, con un termine fissato al 2029 (lampante dimostrazione di quanto il club creda nel suo talento). Per lui probabilmente ci sarà l’occasione nella prossima stagione di giocare in prestito in serie minori o far parte del nuovo progetto in Serie C dei nerazzurri, che partirà con ogni probabilità proprio nel 25/26. Intanto se lo godrà la prima squadra, e in questo 2025 ricco di impegni per Inzaghi potrebbe rivelarsi un’arma in più. Il primo passo è fatto, il futuro è tutto da scrivere.

Foto: Instagram Inter