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De Boer, i famelici dell’esonero e quelli che dormono sempre

18.09.2016 | 00:34

Ci fischiano le orecchie. E siamo sinceramente divertiti. Rispettiamo il 99 per cento dei nostri colleghi, facciamo il 90, ma ci fanno impazzire quelli che sprecano tweet senza fare nomi e cognomi. Rispondiamo allo stesso modo, soltanto per chiarire alcuni concetti. Noi non siamo i famelici dell’esonero, in riferimento a De Boer, anche perché non lo abbiamo esonerato ma gli abbiamo semplicemente detto che non ha troppo tempo a disposizione per trovare l’Inter. Normale. Ci interessa semplicemente controllare le fonti, non portare le borse. Lui le fonti, forse, le ha a Fiuggi o a Chianciano. Ci interessa non scrivere che Marotta è la zavorra della Juve, storia di 3 o 4 anni fa. Boom. Ci interessa non dire che Felice Melo “sicuramente non arriverà all’Inter”. Boom. Ci interessa non scrivere editoriali con succose notizie di mercato, del tipo “l’Inter non può permettersi Joao Mario”. Oppure “su Gabigol meglio frenare, ci sono i paletti del fair-play finanziario”. Boom. Oppure quella volte che “vi garantisco che Mihajlovic allenerà il Napoli è la Juve prenderà Oscar”. Boom, boom, boom, che spettacolo… Gli amici degli amici si sono piccati semplicemente perché abbiamo scritto che De Boer non avrà troppo tempo per trovare l’Inter. Inevitabile, mica lo abbiamo offeso. Abbiamo aggiunto che l’errore di fondo è stato quello di sciogliere il rapporto con Mancini ad agosto. A proposito: il signore dei tweet aveva dato per scontato che il Mancio sarebbe rimasto al cento cento. Boom. E quindi ora lui, il signor del tweet, ha bisogno di prendersela con chi – secondo lui – è il famelico dell’esonero. Saremmo noi. Lo ringraziamo, auguriamo il meglio a De Boer, e gli diciamo che saremo sempre i famelici della notizia, quella verificata. E che non abbiamo bisogno di sparare centinaia di migliaia di nomi. Ne bastano pochi, ma ben spesi. Gli mandiamo i saluti di Felipe Melo, Mancini, Marotta, Joao Mario e Gabigol. E gli consigliamo di spegnere il microfono, non suo, almeno per una notte. Tra poche ore si gioca Inter-Juve: almeno questa è facile facile, lo sanno anche i bambini di un anno. Gratuita e “libera” (nella speranza che il nostro amico sappia almeno che si giochi a San Siro, ore 18, temiamo si possa presentare a Torino) per chi la malattia ce l’ha sì. Ma per le notizie al contrario, direttamente dal lago di Como.

Foto: Sito Ufficiale Inter