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DANI ALVES, LA JUVENTUS ASSAPORA IL COLPACCIO

26.05.2016 | 11:00

Una giornata di mercato a metà tra il surreale e il confusionario, quella vissuta ieri. Che ha avuto due protagonisti assoluti: la Juventus e il Barcellona. Pur non essendoci ancora nulla di ufficiale, l’asse si è arroventato sin dalla tarda mattinata con Javier Mascherano ed è diventato addirittura incandescente in serata con Dani Alves. Nomi altisonanti, che testimoniano la chiara volontà della Vecchia Signora di portare all’ombra della Mole quella Coppa dalle Grandi Orecchie che ormai manca da vent’anni. E se per l’argentino il discorso si è leggermente sgonfiato, per via di una trattativa inizialmente data per conclusa dalla stampa spagnola ma in realtà è ancora da sviluppare (anche se la volontà del diretto interessato potrebbe fare la differenza), sul terzino brasiliano sono arrivati pieni riscontri, per quello che sarebbe il primo colpaccio di un’estate che si preannuncia ricca di sorprese e colpi di scena. Tutto malgrado il “pasticcio” da parte di alcuni quotidiani iberici – con in testa il “Mundo Deportivo” – che si sono affrettati a smentire entrambe le indiscrezioni salvo poi dover fare una completa inversione a “U” davanti all’evidenza dei fatti. Fatti che parlano chiarissimo e che per ora chiamano in causa soprattutto Dani Alves: l’esterno classe 1983 può liberarsi gratis a un anno dalla scadenza del contratto con i blaugrana, stuzzicato eccome dall’idea di provare l’ultima grande esperienza della propria carriera ad altissimi livelli. E i colleghi di “Sport” non hanno usato mezzi termini per commentare una perdita che per Luis Enrique sarebbe pesantissima. “Scandaloso” regalare un elemento di tale calibro senza poterci ricavare nemmeno un euro.


Massimiliano Allegri lo aveva sottolineato a chiare lettere qualche giorno fa: “Per rinforzare questa rosa voglio i più bravi”. Agnelli, Marotta e Paratici hanno recepito chiaro e forte il messaggio, alzando ulteriormente l’asticella degli obiettivi e ponendosi praticamente allo stesso livello delle 3-4 società più prestigiose e ambiziose del Vecchio Continente. Con Dani Alves, in particolare, la Juventus andrebbe a regalarsi uno dei top tre esterni destri al mondo. Non confonda la carta d’identità: nonostante le 33 primavere fa ancora la differenza, specie in un campionato italiano che, a livello di intensità e forza fisica, è calato parecchio rispetto a qualche anno fa. E lui, tra i migliori interpreti del settore, c’è da quasi 15 anni. Fin dai tempi di Siviglia, quando già sfrecciava verso trionfi nazionali e internazionali dopo una sola (ottima) stagione in patria con il Bahia. In sei anni al Sánchez-Pizjuán, 1 Coppa di Spagna, 1 Supercoppa, 2 Coppe Uefa e 1 Supercoppa europea. Poi, nel 2008, il grande balzo verso il Camp Nou. Con la classe e l’integrità mentale tipica dei grandi campioni. La bacheca si riempie ulteriormente, fino all’orlo: 6 scudetti, 4 Coppe di Spagna, 4 Supercoppe, 3 Supercoppe europee, 3 Champions League e 3 Mondiali per club. In Nazionale il leit motiv non cambia: il Mondiale Under 20 del 2003, la Coppa America del 2007 e le ultime due Confederations Cup (2009 e 2013). Quest’anno, così come i suoi compagni di squadra Messi, Suarez, Neymar e chi più ne ha più ne metta, non potrà alzare al cielo per il secondo anno di fila il trofeo più ambito (peraltro, un’impresa mai riuscita a nessuno, almeno da quando non si chiama più “Coppa dei Campioni”). Ma dodici mesi fa lo fece proprio ai danni della Juventus. Di Allegri, Pogba, Buffon, Bonucci, Chiellini. Di Agnelli, Marotta e Paratici, che lo hanno messo nel mirino e non aspettano altro che azionare il grilletto. Tutti fatalmente presenti nel suo destino. E’ proprio vero: le cose, in questo mondo, cambiano davvero in fretta…


Foto: BBC