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DALLE STRADE DI N’DJAMENA ALLA TRIPLETTA DA RECORD: CASIMIR NINGA, UN SUBENTRANTE DI LUSSO PER L’ANGERS

23.09.2019 | 12:43

Al 69’ minuto della sfida di Ligue 1 disputata ieri sera da Angers e Saint-Etienne, i padroni di casa buttano nella mischia l’attaccante Casimir Ninga per provare a sbloccare il momentaneo punteggio di 1-1. Il 26enne va oltre ogni aspettativa. Al 78’ segna su suggerimento da fermo dell’ex clivense Mangani, all’84’ raddoppia e all’89’ confeziona con freddezza la sua tripletta personale. È il primo subentrante a calare il tris in dodici anni di campionato francese: l’ultimo era stato Ireneusz Jelen nel 2007. Ma il traguardo è anche collettivo, perché con questa vittoria l’Angers sale al secondo posto in classifica al pari del Nizza e a sole tre lunghezze dal PSG capolista.

Ninga è un attaccante polivalente, che preferisce giocare da ala sinistra per poter rientrare sul suo piede preferito ma che sa destreggiarsi anche sull’out opposto o da centravanti. Nonostante un fisico slanciato che gli permette di toccare quota 186 centimetri, le sue migliori qualità sono sicuramente la velocità e il dribbling. Letale in spazi aperti, Ninga ha però subito un evidente calo nelle prestazioni dopo la rottura del legamento crociato avvenuta nel 2016. Da bambino lo chiamavano “Ronnie” in onore a Ronaldinho, ma i suoi modelli dichiarati sono altri due. Il primo è Samuel Eto’o, un giocatore che lo ha sempre ispirato e del quale non ha perso una partita in TV con le maglie del Barcellona o del Camerun. Il secondo è Olivier Giroud: “Lo prendo ad esempio – ha detto in un’intervista al sito ufficiale del Montpellier – è un grande attaccante sia tecnicamente che fisicamente. Ho iniziato a conoscerlo quando giocava nell’Arsenal, ma i compagni mi hanno spiegato che è stato anche qui”. Niente da dire sulla scelta, certo forse avrebbe potuto fare un’impressione migliore su quelli che allora erano i suoi tifosi se avesse nascosto la sua lacuna.

Rodrigue Casimir Ninga nasce il 17 maggio 1993 a N’Djamena, capitale del Ciad. È il sesto di dodici fratelli, ma tre sono venuti a mancare presto. Ora ha cinque fratelli maggiori e due sorelle minori ed è l’unico ad aver scelto la strada del calcio. Suo padre, a dirla tutta, non ne era entusiasta. Lo dice lui stesso in un’intervista a France Football, nella quale parla anche dei suoi primi passi: “Ho iniziato a giocare per strada, come la maggior parte dei giovani del mio paese, perché in Ciad non c’erano scuole calcio. E ho fatto di tutto per lavorare sul talento che Dio mi aveva donato”. A 18 anni entra a far parte del Reinassance, squadra della sua città natale militante nella Ligue Nationale de Football, e nello stesso anno gioca anche la sua prima partita con la Nazionale ciadiana. La data del debutto è difficile da dimenticare (11/11/11), il risultato meno, visto che la sua selezione perde contro la Tanzania e compromette la propria qualificazione per i Mondiali del 2014. Nel 2013, Ninga si trasferisce al Mangaspor, club gabonese con sede a Moanda. In due anni vince altrettanti campionati, affermandosi oltretutto al secondo tentativo come capocannoniere del torneo. Ma al grande pubblico – o piuttosto agli addetti ai lavori – si rivela nell’estate successiva, quando partecipa al torneo del CEMAC, riservato alle selezioni centrafricane e ospitato in quell’edizione dalla Guinea Equatoriale: “Il nostro ct Emmanuel Tragoat mi ha telefonato per convocarmi mentre ero a metà campionato e mi ha sorpreso molto visto che giocavo in Gabon. Abbiamo lavorato molto perché avevamo carenze tattiche, mi ci ha dato forza. Ho segnato a ogni partita e abbiamo vinto la competizione. Era la prima volta che il Ciad vinceva qualcosa dall’indipendenza del 1960!”. Un gol per ogni partita del girone, uno nella semifinale contro la Nazionale ospitante e uno, quello del definitivo 3-2, nella finale contro il Congo.

In Francia non passa inosservato. Il ct Tregoat gli consiglia il Red Star in Ligue 2, lo Stade Lavallois prova a convincerlo facendogli fare una sorta di stage. Ma poi arriva addirittura la chiamata del Montpellier in Ligue 1 e il 22enne Ninga non può resisterle. I transalpini sborsano 75 mila euro e lo fanno esordire il 18 ottobre 2015. Per il primo gol basta aspettare una settimana e nelle prime nove uscite in Ligue 1 tocca già quota 6 reti, pareggiando un record che al Montpellier non si vedeva da ben 25 stagioni. Poi però frena decisamente, aggiungendo una sola marcatura al suo score finale. Nelle prime sette partite dell’annata seguente rimane a secco, poi però arriva la sua prima tripletta nel 3-3 contro il Dijon. La settimana successiva ne segna altri due al Caen, ma in allenamento subisce un duro contrasto dal compagno di squadra Kylian Sanson e si rompe il legamento crociato del ginocchio, saltando a quel punto l’intera stagione sportiva. Nel 2017/18 rientra ma ha difficoltà nel ritrovare la sua forma migliore. Gioca in totale 29 partite, ma spesso lo fa da subentrante, e segna un solo gol in campionato.

A luglio, si trasferisce al Caen per due milioni di euro. Gioca spesso da titolare e trova 6 centri in Ligue 1, ma mostra anche qualche defaillance. Una il 3 novembre, quando sbaglia un gol a porta vuota sullo 0-0 nella sfida contro il Rennes poi persa in casa per 2-1. Un’altra il 2 marzo, quando si toglie la maglia per esultare al suo gol contro il PSG (rete del temporaneo vantaggio in una gara poi persa ancora 2-1), viene ammonito e dunque squalificato per il turno successivo: “Sapevo che togliendomi la maglia avrei ricevuto il cartellino giallo, ma non sapevo di averne già presi due di recente – si giustifica goffamente a France BleuSe lo avessi saputo, non lo avrei fatto. Ma non sono il primo a esultare in questa maniera”. A ogni modo, il Caen arriva 19esimo e retrocede in Ligue 2, ma lui trova nell’Angers la sua personale ciambella di salvataggio. I bianconeri iniettano tre milioni nelle casse dei normanni e lo schierano da subentrante in tre delle prime cinque partite di campionato per via di una preparazione atletica non svolta assieme ai compagni e di alcuni problemi ai legamenti del ginocchio. Problemi che non sono risolti neanche alla sesta uscita, quando Ninga subentra a Capelle al 69’ del match contro il Saint-Etienne. Ma questo non lo ha fermato dal segnare non uno, non due, ma tre gol nel giro di undici minuti.