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Dal caso Icardi una lezione: l’unica cosa che conta è…

18.10.2016 | 23:55

Icardi

Il caso Icardi è una lezione per tutti. Maurito ha sbagliato di brutto, continua a sbagliare, in un’altra vita magari scriverà l’autobiografia a 15 anni, oppure – chissà – prima di… nascere. Se avesse avuto un professionista accanto, e non una donna-moglie-manager che ha pensato soltanto al prolungamento del contratto e al conto in banca, di sicuro gli avrebbero detto che quelle frasi andavano sepolte e neanche immaginate. Una situazione troppo brutta, con colpe sparse qua e là, con le parole (stonate) di Zanetti a pochi minuti di Inter-Cagliari e con una lezione incorporata. Per tutti. Questa lezione: tra mille chiacchiere e duecentomila bla-bla nel mondo del calcio oggi conta soltanto una cosa. La società. Una società vera, presente, brava nelle strategie, capace di fare della comunicazione un cavallo di battaglia sempre, non soltanto in qualche circostanza. Una società capace di giocare di anticipo, abile a chiedere rispetto ma anche a farsi rispettare dai tesserati. Una società che non comprenda soltanto un direttore sportivo competente come Ausilio, ma che eviti ad Ausilio di intervenire su vicende non di competenza da parte di chi deve occuparsi soltanto del mercato. Una società, l’unica cosa che conta. Appunto.