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Da Colantuono a Reja: svolta Atalanta, ecco perché

04.03.2015 | 10:44

L’ultima volta nel 2010. Quando, dopo aver perso in casa contro il Livorno (tempi di serie B), il futuro di Stefano Colantuono sulla panchina dell’Atalanta sembrava segnato. La contestazione montava, la società stava pensando di cedere, alla fine Percassi cambiò idea e confermò lo specialista di Anzio. Una lunga storia d’amore, cinque anni cosecutivi che non si dimenticano (più altri 2 significativi, dal 2005 al 2007), un contratto ancora lungo (scadenza 2017). Ma un feeling che non era più come prima, può accadere dopo tante stagioni a braccetto. Una tranquillità minata da alcune dichiarazioni recenti dello stesso Colantuono (“Il coinvolgimento nella vicenda calcio-scommesse non mi lascia tranquillo, voglio andare a Cremona e chiarire per togliermi un peso”). E poi gli ultimi risultati, le quattro sconfitte consecutive che avevamo messo l’Atalanta in una situazione di pericolo, con soli tre punti di vantaggio sul Cagliari. Le modalità contro la Samp avevano colpito: un eccellente primo tempo, il crollo nella ripresa, opinabili i gol incassati. Solo questo per decidere il ribaltone? No, anche la gestione di qualche giovane, forse il fatto di aver puntato troppo sui giovani, magari l’idillio nello spogliatoio non più come prima. Dettagli? Forse, ma importanti. Tuttavia non si può certo dimenticare il lavoro che Colantuono ha fatto in cinque anni, fatti veri e indiscutibili. Ora si riparte da Reja che ritrova Pierpaolo Marino, un grande amico oltre che un vecchio compagno di lavoro a Napoli. Reja che era stato accostato a sproposito ad altri club italiani, che aveva detto no all’Hajduk e ad altre proposte provenienti dall’estero proprio perché aspettava la chiamata giusta per tornare in Italia. E l’Atalanta gli darà grandi motivazioni, tra qualche settimana andrà da avversario al San Paolo e incrocerà nuovamente De Laurentis che in diverse circostanze gli aveva chiesto di tornare con un ruolo diverso. Ora a Reja interessa la missione salvezza con l’Atalanta, l’ennesima da vincere con la convinzione di sempre.