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Da Allegri a Ferrara: quando i tecnici si vogliono bene…

06.10.2014 | 15:00

Dovrebbe essere un passaparola: rispetto tra colleghi. Soprattutto se non si scoprono, alle spalle, comportamenti subdoli e double face. Tra gli allenatori molto rispetto non deve esserci, a maggior ragione alla luce di quanto accaduto nelle giornata di ieri. Ciro Ferrara, che ritiene legittimamente di poter commentare al microfono le gesta di un collega, si è sentito toccato dal fatto che Mimmo Di Carlo fosse presente a Empoli. Per quale motivo Di Carlo, secondo il buon Ciro, non avrebbe dovuto assistere live alla gara? Semplicemente perché era considerato uno dei papabili alla panchina del Palermo. Secondo Ferrara lo stesso Di Carlo avrebbe dovuto chiudersi a tripla mandata dentro casa e abolire qualsiasi presenza live. Tra l’altro Iachini è stato confermato dal Palermo e non si capiscono determinate uscite. Ferrara si è reso conto di averla sparata grossa e ha chiesto scusa. La prossima volta, magari, conterà fino a cento. Molto peggio per certi aspetti è andata tra Max Allegri e Arrigo Sacchi su Mediaset: un normale dibattito dopo Juve-Roma si è trasformato in battute al cianuro, ben oltre il lecito. Pochi giorni dopo un altro confronto pepato tra Max e Arrigo, a caldo nel post partita Atletico-Juve. E poi si dice che loro, gli addetti ai lavori, dovrebbero dare l’esempio. E’ una moda evidentemente europea: tra Wenger e Mourinho ieri non è andata meglio…