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CRISTIAN RODRIGUEZ, IL PARMA METTE LE ALI

20.01.2015 | 11:00

Il Parma mette le ali, aspettando gli annunci. Unitamente al portoghese Silvestre Varela, in arrivo dal West Bromwich via Porto, Roberto Donadoni avrà a disposizione l’altro ventinovenne Cristian Rodriguez, autorizzato dall’Atletico Madrid a sbarcare in Italia per definite direttamente il suo approdo in Emilia.

Due giorni fa aveva dichiarato: “Non so se le due società hanno già parlato, a me è arrivata un’offerta attraverso un agente e la mia intenzione è quella di cambiare aria perché voglio giocare. Ormai mi sono identificato con l’Atletico, ma qui non ho avuto la fortuna di competere per un posto da titolare, ecco perché aspetto la cessione”. Un fulmine a ciel sereno? Niente affatto, perché il mancino sudamericano aveva espresso i medesimi concetti poco meno di 11 mesi fa: era il 21 febbraio infatti, quando Rodriguez, dopo l’andata degli ottavi di finale contro il Milan, dichiarava alla stampa spagnola: “I prossimi saranno gli ultimi mesi con la maglia dei Colchoneros, accetto in silenzio le scelte del mister. Ma non gioco, indi per cui fra qualche mese me ne andrò”. Un malumore che nasce da lontano, insomma, covato nel tempo e ad un passo dallo sfociare in un trasferimento titolo temporaneo. Ieri lo sbarco a Linate, in attesa di sottoporsi alle visite mediche che, salvo intoppi, dovrebbero completarsi nella giornata di oggi. 

Ripercorrendo brevemente le tappe che hanno contraddistinto il percorso del nostro personaggio del giorno, Cristian Gabriel Rodriguez Barotti nasce a Juan Lacaze il 30 settembre del 1985 e cresce calcisticamente nel Penarol, squadra della quale da sempre è tifosissimo (passione trasmessagli dal padre), fino all’esordio tra i grandi datato 2003. Due anni più tardi arriva la prima chiamata dal vecchio continente: riecheggiano sirene parigine, Cristian si presenta sotto la Tour Eiffel dove – indossando la maglia del PSG – resta di stanza un biennio prima di volare in Portogallo: un anno al Benfica, quattro al Porto prima di passare nell’estate del 2012 all’Atletico Madrid. Sin qui sono 355 le gare ufficiali disputate a livello di club, 37 i gol all’attivo e un palmarès decisamente ricco:  1 campionato uruguaiano, 3 titoli portoghesi, 1 Liga, 1 Coppa di Francia, 3 Coppe e altrettante Supercoppe di Portogallo, 1 Coppa del Re, 1 Supercoppa di Spagna, 1 Europa League e 1 Supercoppa europea, oltre alla Coppa America conquistata nel 2011 con l’Uruguay. Sono 79 le presenze accumulate con la camiseta della Celeste, comprese le 4 – da titolare – all’ultimo Mondiale brasiliano.

El Cebolla, così soprannominato in patria per la sua capacità di far piangere le difese avversarie, ha visto progressivamente incrinarsi il rapporto con Diego Simeone, che nell’ultimo anno e mezzo raramente lo ha mandato in campo dal primo minuto. E la voglia di rimettersi in gioco lo ha portato a lasciare il calore del Vicente Calderon.

La duttilità dell’ala sinistra (all’occorrenza può disimpegnarsi anche da punta di movimento o trequartista) al servizio della causa ducale: i crociati, attualmente ancorati a quota 9 punti in fondo alla classifica, per salvarsi dovranno tenere un ritmo quasi europeo nel girone di ritorno. Ad oggi il mantenimento della categoria sembra realmente un’impresa, ma la nuova proprietà è già attivissima, fortemente intenzionata a fare tutto il possibile per potenziare la rosa in questa sessione di mercato. La speranza del Tardini è che il Parma con Cristian Rodriguez, un profilo di respiro internazionale, metta davvero le ali.