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COPA BARRY, LA COSTA D’AVORIO HA IL SUO EROE NAZIONALE

09.02.2015 | 11:05

Alzi la mano chi in vita sua non ha mai sognato, magari una sola volta da bambino, di regalare una coppa alla propria Nazionale o squadra di club preferita. Suvvia, diciamoci la verità: è capitato a tutti gli appassionati, fosse anche solo inconsciamente.

Il discorso naturalmente vale anche per chi, del calcio, ne ha fatto effettivamente una professione. Decisivo in una finale: il massimo della vita.

Per i portieri però è diverso: loro sono pagati non per segnarli – i gol – bensì per evitarli, sgattaiolando felini da un palo all’altro. E allora giù a fantasticare su un intervento clou: un colpo di reni, una parata con la mano di richiamo, un attaccante avversario ipnotizzato dagli undici metri.

Boubacar Barry, professione portiere guarda caso conosciuto come Copa, ieri sera però è riuscito a coniugare il tutto nella favola più bella.

Bata, Guinea Equatoriale, finale di Coppa d’Africa. La gara tra Costa d’Avorio e Ghana proprio non si sblocca: troppo europea la filosofia di Hervé Renard e Avram Grant, vince il tatticismo data la rilevanza della posta in palio. Si va ai supplementari, poi ai rigori: l’esito più naturale, il più affascinante e beffardo insieme. La prima serie si chiude sul 3-3, da una parte sbagliano il citizen Bony e Tallo, dall’altra il neo doriano Acquah e Acheampong, andando a oltranza segnano tutti, difensori poco avvezzi compresi. Sull’8-8 è il turno dei due portieri: Barry si allunga e smanaccia il penalty calciato dal collega Razak, poi sul dischetto va lui e, con una freddezza da cecchino, realizza l’undicesimo rigore per poi lasciarsi andare ad una corsa sfrenata. Boubacar, che questa Coppa d’Africa neppure doveva giocarla, sa già che un popolo intero da quel preciso momento è ai suoi piedi, ebbro di gioia per un titolo atteso 23 anni.

L’ultima (nonché prima) volta era stata infatti nel 1992, sempre contro le Black Stars. E anche allora di rigori ne erano stati calciati a bizzeffe, anzi ancor di più dato che il tabellino finale aveva fatto registrare un clamoroso 11-10. Vico parlerebbe di corsi e ricorsi storici, a tutto beneficio dei Les Elephants vestiti d’arancione.

Come detto, Barry non doveva nemmeno essere in campo: da sempre un nuovo corso comporta un minimo di ricambio generazionale e il fascinoso Renard, che alla Costa d’Avorio aveva scippato la Coppa 3 anni or sono quando guidava lo Zambia, oltre a spezzare il cordone ombelicale con Didier Drogba, aveva deciso di dare fiducia al più giovane Sylvain Gbohouo, 26enne estremo difensore ancora militante in patria tra le file del Sewe Sports. Sennonché un infortunio ha messo fuori causa quest’ultimo dopo la semifinale con il Congo, riaprendo le porte della titolarità al più esperto Copa, che di presenze con la sua rappresentativa ne aveva già collezionate oltre 80, a far data dal debutto avvenuto nel lontano 2000. La gloria in Nazionale per compensare una carriera abbastanza anonima a livello di club. Nato il 30 dicembre del 1979 ad Adjamé, Bouba calcisticamente cresce nell’ASEC Mimosas, con cui completa la trafila delle giovanili fino all’esordio in prima squadra datato 1998. Nell’inverno del 2001 sbarca in Europa per rispondere alla chiamata del Rennes, dove però è chiuso da elementi del calibro di Bernard Lama e Petr Cech. Il passaggio dalla Francia al Belgio è breve: un quadriennio al Beveren prima di firmare nell’estate del 2007 con il Lokeren, compagine della quale tuttora difende i pali e che ha condotto alla vittoria della coppa nazionale nel 2012.

L’edizione più tormentata della massima manifestazione continentale africana, disputatasi in Guinea dopo la rinuncia del Marocco (defilatosi per l’emergenza ebola) regala dunque agli annali un nuovo eroe nazionale. Barry nella storia, l’eco delle sue gesta si propagherà per decenni ad ogni latitudine della Costa d’Avorio. Boubacar mai potrà dimenticare l’8 febbraio del 2015, il secondo successo ivoriano reca nitida la sua firma. Roba da tatuaggi e alte onorificenze. La Coppa più ambita…per Copa.

Foto: theworldgame.sbs.com.au