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CONTE-SCONTO. ALL’ITALIANA

05.10.2012 | 19:51

 

Un consiglio: la prossima volta lasciamo perdere, evitiamo di consumare mesi e mesi per capire, spiegare e rivisitare. La decisione del Tnas su Antonio Conte è la classica tarantella tutta italiana. E’ colpevole? No. E’ innocente? No. Lo condanniamo? Sì, dieci mesi. Gli facciamo lo sconto? Sì, sei mesi. Così ci mettiamo in mezzo: né colpevole né innocente. Però, se lo assolviamo come facciamo a spiegare? Quattro mesi e chiudiamola qui, nessuno si permetta di obiettare. La Figc è soddisfatta, garantisce il legale molto vicino al Palazzo. Di cosa sia soddisfatta non si capisce. Qui spesso si lavora per fare 0-0. E al confronto Ponzio Pilato, che si lavava le mani, era un dilettante.
Abbiamo trascorso interminabili settimane ad occuparci di cose che nulla hanno a che fare con la nostra passione preferita: parlare di calcio. Ci hanno fatto una testa così con la storia dell’omessa denuncia, del ruolo di Mastronunzio, eventuali e varie. Nel frattempo abbiamo scoperto che se sei pescato con le mani nella marmellata e decidi di patteggiare, te la cavi con un paio di anni. Piuttosto che con la radiazione. E magari nel 2014 ci sarà qualcuno che proporrà un contratto. Così quelli che aggiustavano le partite potranno tornare in campo – evviva – come se il resto fosse stato un scherzetto, una burla.
Non intendo parlare di Palazzi che avrà il rinnovo, come se fosse un’operazione di mercato. E nessuno si interroga sul fatto che qualsiasi sua richiesta venga poi ridimensionata se non bypassata. Sarebbe come se un illustre ingegnere presentasse un progetto fantastico, ma poi – dalla teoria alla pratica – si accorgesse che il palazzo che aveva ideato glielo hanno buttato giù, cancellando le sue idee. Cosa fa quell’ingegnere, ci riprova, oppure decide di lasciar perdere e di dimettersi?
Quando riusciremo a parlare di calcio venticinque giorni su trenta. Quando la giustizia sportiva non provocherà mille interrogativi. Quando cambieranno le regole. Quando un deferimento o un’inibizione non avrà tariffe diverse. Quando la smetteranno di dirci che con la tessera del tifoso si risolvono i problemi. Quando i nuovi stadi non saranno una pia illusione e una chimera per tanti. Quando accadranno queste e altre cose forse riusciremo a raccapezzarci, ritrovando l’entusiasmo perduto. Ci sono troppi “quando” per poter prevedere una svolta imminente. Intanto, non ci hanno fatto capire se Conte è colpevole o innocente. Non ci hanno fatto capire perché sarebbe stato colpevole. Quattro mesi, si sono lavati le mani: Ponzio Pilato era un dilettante, il concetto va ribadito. Sconto all’italiana, come se fosse un saldo di inizio ottobre. E l’ultimo, per favore, piuttosto che chiudere la porta butti via lo scontrino.