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Conte: “Non resterò a lungo all’estero, l’Italia mi manca”

25.09.2017 | 11:30

Chelsea Conte

L’allenatore del Chelsea, Antonio Conte, ha rilasciato tra le altre queste dichiarazioni a Radio Anch’io Lo Sport: “Fare un’esperienza all’estero non è facile per un tecnico, portando il proprio metodo e le proprie idee di calcio. Devi confrontarti con una lingua diversa, questo ti porta a uno spreco di energia notevole. Allo stadio c’è un ambiente incredibile, la gente viene per vivere una festa. Ho assistito a scene pazzesche la scorsa annata, penso ai tifosi del Middlesbrough e Sunderland applaudire i giocatori retrocessi. Conta solo che il giocatore dia tutto, sono pronti ad applaudirli a prescindere dal risultato. Com’è la Serie A vista dall’Inghilterra? Sta riprendendo quota, oggi il campionato inglese è quello più seguito nel mondo, sono stati bravi a vendere bene il prodotto. Tutti i big vogliono venire qui, ai miei tempi era diverso. La Nazionale? Non temo che non vada ai Mondiali, non ho dubbi,  l’Italia andrà ai Mondiali, andrà agli spareggi ma nel sorteggio saremo in prima fascia e non ci saranno problemi. La VAR? La vedo in modo positivo. Più si utilizza e più vengono fuori aspetti positivi. Sono contento che sia usata in Italia, è un’apripista per il cambiamento e questo è un cambiamento importante. Vedo nel futuro uniformità in tutti i campionati; usata nella giusta maniera come in Italia la vedo altamente positiva. Duello scudetto Juve-Napoli? Gli azzurri stanno cercando di dare problemi alla Juventus, vogliono essere protagonisti e vincere il campionato. Il Napoli sta migliorando molto, lavorando negli anni riesci a migliorare la tua squadra, cercando di aumentare la qualità della rosa. Sta operando in questo senso e sta facendo molto bene con Sarri. Se il mio futuro sarà in Italia o ancora all’estero? Ho nostalgia dell’Italia, è fuori dubbio. Non c’è nella mia testa di rimanere all’estero per tanto tempo, una volta che fai esperienze belle va bene ma l’obiettivo è restare in Italia. In Cina? No, assolutamente no. Liga o Bundesliga? E’ sempre difficile prevedere il futuro, diciamo che l’allenatore è un lavoratore precario. Dipendi dai risultati, ma da parte mia c’è la volontà di cercare di far sempre il meglio, finendo un progetto e trovando poi il giusto proseguo. L’Italia mi manca, è un dato di fatto. Questa esperienza mi sta aiutando tanto, mi piacerebbe anche cambiare in futuro, facendo il dirigente, il direttore sportivo. Noi più bravi degli inglesi? In Premier non ci sono praticamente manager inglesi, ci sono da tante parti del mondo, tutti bravi e preparati”.

Foto: sito ufficiale Chelsea