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Conte: “Non pensavo potesse finire la mia esperienza all’Inter. Mondiali? Eviterei il Portogallo ai playoff”

20.11.2021 | 09:54

Nel corso della sua intervista a La Gazzetta dello Sport, Antonio Conte, tecnico del Tottenham, ha parlato dell’addio all’Inter e della Nazionale, in vista delle qualificazioni ai Mondiali.

Queste le sue parole: “Se avessi mai pensato sei mesi fa di ritrovarmi in Premier con Lukaku e Ronaldo? No, assolutamente. Non pensavo potesse finire la mia avventura nerazzurra. Lotta scudetto? Al momento sembra una corsa a tre insieme all’Inter. Ma ora sono impegnato a pensare a chi lotta al vertice in Premier…”.

Sulle partenze di CR7 e Lukaku: “Sono situazioni diverse. Ma quando si crea l’opportunità di tornare da protagonisti in Premier è difficile dire no. Sicuramente la loro partenza ha impoverito il calcio italiano. Sono due stelle”.

La Nazionale: “Abbiamo vinto un Europeo stupendo tutti, anche noi stessi. Quando imprese così, un po’ impreviste, accadono vuol dire che tutto ha funzionato alla perfezione e le stelle erano tutte allineate. Durante il percorso europeo sono cresciuti entusiasmo e fiducia. Ci siamo meritati gli episodi favorevoli: la palla che prende il palo ed entra, il gol di Arnautovic annullato per un niente, il giocatore che si fa male e chi lo sostituisce risolve la partita, le sfide con Spagna e Inghilterra vinte ai rigori… Dopo che diventi campione però, crescono le pressioni, gli altri contro di te giocano la partita della vita, le aspettative aumentano. E magari ti capita che la palla dopo aver preso il palo stavolta esce, che il gol avversario è valido e che sbagli due rigori con la Svizzera tirati da uno, Jorginho, che non li sbaglia mai. L’Italia deve recuperare la magia, l’alchimia giusta, la rabbia. E sperare che le stelle tornino ad allinearsi. Credo che però ai Mondiali andremo. Tolto il Portogallo, che eviterei, le altre sono tutte battibili”.

Su Immobile: “Non abbiamo top player come Lukaku o Kane. Però non sviliamo Immobile. Per me resta imprescindibile. Viene sottovalutato il lavoro che fa: ogni partita invece corre più di tutti, attacca la profondità, lotta”.

Foto: Twitter Tottenham