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Commisso: “Non c’è credibilità nella politica. Abbiamo speso più soldi del previsto per il centro sportivo”

07.08.2020 | 22:30

Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso,  è intervenuto ai microfoni di  Radio Bruno Toscana, soffermandosi in particolare sui problemi per la costruzione del nuovo centro sportivo e dello stadio: “Voglio dire una cosa sul centro sportivo, prima del quale avevamo parlato dello stadio su cui ci era stato messo il veto. Prima di comprare i terreni per il centro sportivo siamo andati da Pessina (soprintendente ai Beni architettonici, belle arti e paesaggio, di Firenze ndr) e ci ha detto di andare avanti. Abbiamo accontentato la Soprintendenza con tutti i lavori del caso, poi però hanno voluto che facessimo di più… In sostanza i tempi si sono allungati per il Covid, poi a luglio mi hanno detto che avremmo posticipato ancora l’incontro. Infine mi hanno detto che i lavoro possono iniziare a settembre, ma se Pessina non sarò di parola non farò il centro sportivo”.

Commisso vuole la realizzazione del progetto del centro sportivo e dello stadio:
“Io non accetterò più che qualcuno mi dica che dobbiamo cambiare altre cose, perché abbiamo speso molti più soldi del previsto. Tengo molto a questo progetto, il primo che unirà donne e uomini. Voglio mantenere questa promessa. Esatto, spero che i tifosi lo capiscano perché questa è una cosa seria. In Italia c’è una specie di dittatura di poteri, non è possibile. I funzionari come Pessina devono rispettare pure la politica: perché ha fatto certe dichiarazioni sull’emendamento?”.

Il presidente della Fiorentina rischia di perdere alcuni investimenti:
“Non possiamo fare altrimenti, così magari Pessina e gli altri saranno contenti. Magari ci torneranno gli squatter in quei terreni. Ma chi decide se si può investire o meno?”.

Un pensiero sulla politica:
“Non c’è credibilità nel fare le cose. Penso che tutta la politica italiana si deve mettere a modo, come sta facendo. Il concetto deve essere fare il calcio italiano più competitivo: io sono venuto a Firenze perché è bella e quindi gli investimenti lo devono essere altrettanto”.

Sull’idea dei Campi Bisenzio:
“Noi abbiamo questa alternativa, oppure portare la squadra fuori Firenze tipo in America ma questo non lo faccio. Però si può portare lo stadio da Campo di Marte a Campi Bisenzio. Sono deluso, però spero che il paese lascino lavorare gli investitori: non capisco perché una Soprintendenza si deve mettere in mezzo a questioni che riguardano lo stadio. Capisco Palazzo Vecchio o Palazzo Pitti, ma allo stadio si va per vedere una partita di calcio”.