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Ciao Mario, il Re della foglia morta

20.06.2020 | 12:00

Come un fulmine a ciel sereno, la morte di Mario Corso sconvolge il mondo dello sport.

Il centrocampista, grande protagonista della Grande Inter guidata da Helenio Herrera, è scomparso all’età di 78 anni. Il 25 agosto prossimo ne avrebbe compiuti 79.

La sua carriera è stata legata principalmente al club nerazzurro, nel quale ha militato dal 1957 al 1973. Concluse il suo percorso da calciatore nel 1975, dopo due anni con la maglia del Genoa. Nel club ligure riuscì a lasciare un segno importante nelle due stagioni di permanenza, tanto che fu inserito nella “Hall of Fame” del club. Ben 538 le gare ufficiali da lui disputate, condite da 101 gol.

La caratteristica che più lo rese celebre fu quella del tiro a foglia morta: Corso diventò il primo europeo grande interprete del gesto che consisteva nella battuta del calcio di punizione con un tiro non potente, anzi, tutt’altro, ma che improvvisamente cambiava direzione ed entrava in porta. Esattamente come una foglia morta.

Mariolino giocò nell’Inter per ben 16 stagioni di fila, collezionando 509 partite e 95 reti. Nel suo palmarès vanta quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.