Ultimo aggiornamento: domenica 28 aprile 2024 00:30

“CIAO JOE”: POZZALLO, GLI STATES, IL RAPPORTO CON COMMISSO E LA SUA FIORENTINA

20.03.2024 | 15:00

“Ciao Joe“, così la Fiorentina ha voluto ricordare con un lungo video il suo direttore generale. Sarà strano non vederlo più al Viola Park a prendere il caffè con i tifosi, girare per il centro sportivo con il suo golf cart o a difendere a spada tratta i suoi ragazzi. Joe Barone – come ricordato nelle lettere dei calciatori – era il padre della Fiorentina: il primo ad arrivare al centro sportivo, l’ultimo a lasciarlo dopo gli allenamenti dei piccoli in maglia viola. Ieri la terribile notizia: dopo giorni di lotta, il direttore si è spento all’età di 57 anni al San Raffaele di Milano dopo il malore accusato prima della sfida contro l’Atalanta. Una notizia che ha sconvolto l’intero calcio italiano e non solo il popolo viola, affezionato all’uomo di riferimento nel club del presidente Rocco Commisso, con cui aveva preso le redini della Fiorentina.

Nato il 20 marzo del 1966 a Pozzallo, in Sicilia, Barone si era traferito negli Stati Uniti quando aveva 8 anni. Da Brooklyn, New York, aveva cominciato la propria carriera bancaria, fino all’incontro con lo stesso Commisso. “Nel quartiere dove abitavo tutti giocavano a calcio” aveva confessato Barone qualche mese fa. “Era un quartiere italo-americano, quindi ho iniziato a giocare per una squadra che aveva lo stesso nome del paese dove sono nato, Pozzallo”. Barone e Commisso si erano conosciuti come membri della comunità italo-americana. Il presidente della Fiorentina era solito recarsi a vedere diverse partite di calcio universitarie, conoscendo così anche lo stesso Joe.

Commisso e Barone avevano un rapporto di lunga data, avviato quando l’attuale presidente della Fiorentina inserì il dirigente italiano all’interno del gruppo di telecomunicazioni Mediacom, prima di affidargli un compito di primo piano nei New York Cosmos, di cui era diventato vicepresidente, nel momento in cui Commisso aveva deciso di entrare nel calcio negli Stati Uniti.

Poi, una volta acquistata la Fiorentina in Italia, Joe Barone era diventato direttore generale del club viola, lasciando ogni altro ruolo e impegno. Oltre a seguire sempre la prima squadra, il settore giovanile e femminile, nell’ultimo periodo il direttore generale era stato molto impegnato nell’opera di costruzione del Viola Park, prima per il cantiere dei lavori e poi per le varie attività che vengono organizzate all’interno del centro sportivo. Mostrava l’opera con grande orgoglio.

Sposato con Camilla, Joe Barone aveva quattro figli che abitano negli Usa e uno di loro, Peter, si è sposato pochi mesi fa. Uno dei giorni più felici per papà Barone, sorridente negli scatti di quei momenti condivisi con la famiglia. Era diventato anche nonno, meno di un anno fa, e al piccolo Giuseppe Tommaso aveva immediatamente fatto indossare la maglia della Fiorentina per unire l’amore dei familiari con quello del club.

Il fulcro della Fiorentina era lui: Barone si occupava del mercato, del nuovo stadio, del Viola Park e delle questioni nei rapporti con gli altri club. Al fianco del direttore sportivo Daniele Pradè, Joe Barone aveva scelto Vincenzo Italiano come allenatore e molti calciatori fra cui il colpo più costoso di tutta la storia della Fiorentina: Nico Gonzalez, arrivato nell’estate 2021 con i suoi 27 milioni di euro.

La Fiorentina in semifinale di Coppa Italia per la terza stagione consecutiva, ancora in corsa in campionato per l’Europa e in lotta in Conference è la conseguenza dell’operato di una società con idee chiare. Il Viola Park ne è l’esempio nelle strutture, il fiore all’occhiello di questi primi anni della gestione Commisso. E, adesso, i suoi ragazzi vorranno portare avanti il lavoro che lui stesso ha avviato, sognando di alzare un trofeo che è sfuggito per due volte durante la scorsa stagione.

Foto: Instagram Fiorentina