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Cherubini: “È difficile in Italia portare i giovani in prima squadra, noi ci abbiamo investito e ora raccogliamo i frutti”

08.09.2022 | 15:00

Oggi in conferenza stampa, al fianco dei tre giovanissimi calciatori della Juventus: Fabio Miretti, Nicolò Fagioli e Matias Soulé, sono presenti anche Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini.

E’ proprio l’amministratore delegato della Juventus, Arrivabene, a presentare i tre giovani: “Oggi presentiamo il frutto di tanto lavoro che è stato fatto nel settore giovanile della Juventus e che finalmente approda in prima squadra. E’ un’occasione importante e un progetto che parte da lontano, 4 anni fa per la precisione per volontà di Cherubini. Il progetto voluto da lui è stato poi sviluppato e portato avanti da quello che si considera il padre putativo di Fagioli, Gigi Milani, poi Massimiliano Scaglia e Giovanni Manna. Li ringrazio per il grande lavoro fatto, se questi tre ragazzi sono in prima squadra è grazie al loro lavoro e al loro credere in questo progetto. Benvenuti a questi tre ragazzi”.

A parlare è anche il direttore sportivo, Cherubini, queste le sue parole riguardo al progetto giovani: Come sistema tutti gli indicatori dicono che sviluppare il settore giovanile, portare ragazzi in prima squadra, in Italia è difficile. Abbiamo cercato di risolverlo con l’aspetto formativo: investimenti su strutture, allenatori, sulle figure che sono coi ragazzi, sulle metodologie. Ci siamo trasferiti alla Continassa ma il club ha continuato a investire fortemente anche su Vinovo. Abbiamo messo i ragazzi nelle condizioni per crescere con le migliori strutture. Poi abbiamo pensato al percorso: prima alla fine del campionato Primavera, entravano in un limbo, quello del prestito. Da dieci anni la Juve analizza le statistiche del campionato Primavera e non più del 3% dei giocatori trova collocazione in Serie A. Numeri che ci hanno fatto capire che mancava qualcosa dal punto di vista formativo. Uscire dal sistema era problematico: eravamo 7 club fortemente orientati verso le seconde squadre. Nel 2018, col commissariamento, c’è stata la possibilità di iscrivere la seconda squadra e da lì abbiamo iniziato un percorso virtuoso con la Lega Pro. Ghirelli, che ringrazio, ci ha sostenuto fortemente nel progetto: la Lega ci ha accolti tra mille difficoltà. Giochiamo per competere ma per formare giocatori per la prima squadra. Oggi diciamo che raccogliamo i frutti di questo risultato”.

Foto: Sito Juventus