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CARLOS CARMONA, LEADER SILENZIOSO DELLA DEA

20.05.2015 | 09:32

Le geometrie di Cigarini, l’esplosione di Sportiello, i gol di Denis, la classe di Pinilla: queste sono solo alcune delle componenti fondamentali che hanno spinto l’Atalanta alla salvezza domenica scorsa contro il Genoa. Una sconfitta contro il Grifone resa però dolcissima dal contemporaneo ko del Cagliari al Sant’Elia contro il Palermo. Il divario, dunque, a due giornate dal termine, è rimasto di sei punti: per gli uomini di Reja è così arrivato anche il tanto agognato traguardo aritmetico. Tra i principali artefici ce n’è uno che difficilmente balzerà agli onori della cronaca: stiamo parlando di Carlos Carmona, vero leader silenzioso di questa squadra. Il classico “portatore d’acqua” della mediana che, per chi conosce a fondo l’importanza di questo ruolo, sa che può rivelarsi più importante di un gol o di una parata all’ultimo minuto. La costanza del centrocampista cileno classe 1987 non è affatto una novità per i tifosi nerazzurri, lieti di poter contare sul suo prezioso apporto da ben cinque stagioni. Carlos è ormai una bandiera di questa squadra, anche quest’anno ha collezionato fin qui 33 presenze oltre al preventivabile carico di cartellini (11 gialli e 1 rosso). Ma si sa, a chi deve spezzare il gioco avversario è concesso anche questo: corsa, grinta, tenacia e, quando possibile, anche qualità nei tiri da fuori. E non è un caso che il suo soprannome sia “Sette Polmoni”.

La storia calcistica di Carmona ha inizio nel 2003, con le giovanili del Coquimbo Unido. Un biennio prima del grande salto in prima squadra, dove collezionerà sei reti in 62 presenze. Dopo la retrocessione nella Primera Divisòn cilena, ecco il trasferimento all’O’Higgins, un passaggio però poco fruttuoso nella sua carriera. La svolta arriva nell’estate del 2008: qualcuno da Reggio Calabria nota le sue qualità tattiche e atletiche e decide di dargli la grande chance di imporsi nel prestigioso palcoscenico della serie A. Diventa fin da subito un punto fermo degli amaranto (e anche della Nazionale maggiore, di cui oggi è un vero e proprio pilastro), al punto da meritarsi un upgrade di tutto rispetto, proprio all’Atalanta: contratto quadriennale, costo dell’operazione 1.8 milioni di euro. Il resto è storia recente: con la Dea Carmona siglerà anche qualche gol (il primo in assoluto nella vittoria a Napoli dell’11 aprile 2012), conquistando nel 2011 una promozione nella massima serie, una categoria che da allora non ha più abbandonato. Ora la stampa spagnola comincia ad accostarlo a grandissimi club come Siviglia e Atletico Madrid, addirittura si parla di un possibile incontro tra il suo entourage e la dirigenza Colchonera per chiudere tutto entro questa settimana (ricordiamo che il suo contratto scadrà a giugno del 2018). Nel suo presente, però, risuona l’inno dell’Atalanta: al grande ballo di fine anno, come ogni leader silenzioso è solito fare, il cileno parteciperà eccome, ma preferirà restare ai margini della festa. Lui da sempre preferisce far parlare di sé per ciò che garantisce sul terreno di gioco…