Ultimo aggiornamento: venerdi' 19 aprile 2024 16:15

CARACCIOLO RITROVA LE ALI

07.03.2013 | 09:42

Torna a volare l’Airone, torna a volare Andrea Caracciolo. Con un suo gol il Brescia espugna il Braglia di Modena e ottiene la seconda vittoria di fila. Soprannominato l’Airone per il suo modo di esultare, anche nella sua carriera professionale è volato spesso da una città all’altra. Nato a Milano il 18 settembre 1981, di ruolo attaccante, ha cominciato la sua vita calcistica da difensore centrale. A 8 anni era già nelle giovanili del Milan, di cui è anche tifoso e seguiva le partite allo stadio prima di diventare un calciatore professionista. Famiglia di calciatori, dal padre che militò in alcune squadre lombarde, al fratello che giocò nel Varese, allo zio. Raggiunti i 13 anni, è arrivato il momento di spiccare i primi voli, lo attendono prima le giovanili della Solbiatese e poi quelle della SS Alcione. Arriva così nel 1998 al Sancolombano, dove l’allenatore, Paolo Sollier, decide di cambiargli ruolo, non più difensore ma attaccante. Due stagioni collezionando 53 presenza e 11 reti. Si trasferisce a Como in serie C1 che lo gira in prestito alla Pro Vercelli in C2. Nonostante la prima parte di stagione con 10 presenze senza metttere a segno nessuna marcatura, Caracciolo viene notato da emissari del Brescia che decide comunque di puntare sul giocatore. Arriva la serie A a 20 anni e l’esordio in Bologna-Brescia del 06 gennaio 2002, sotto la guida di Carlo Mazzone. Bisogna aspettare due mesi per vedere Caracciolo segnare i primi gol, nonchè la prima doppietta nella massima serie, contro il Piacenza. Destino strano il suo, giocatore molto corteggiato, stimato da molti club di A e B ma non è riuscito mai a trovare una squadra per sistemarsi definitivamente, Brescia a parte che però l’ha girato più volte in prestito. Dal Brescia passa difatti, in prestito secco al Perugia ma dopo una stagione il ritorno alla base. Altre due stagioni nella Leonessa con uno score di 24 gol in 65 presenze. A luglio del 2005 il passaggio a titolo definitivo al Palermo, dove la sua esperienza non fu proprio positiva, nonostante sia stato il miglior marcatore della squadra con 11 reti nella stagione. Ma a causa del rendimento altalenante partiva spesso dalla panchina e trovò continuità solo dopo l’infortunio di Amauri. Nel 2007 passa in comproprietà alla Sampdoria, anche quì solo 6 mesi non proprio da album dei ricordi. Viene acquistato nuovamente dal Brescia per 7 milioni di euro nel gennaio del 2008, che milità in serie B, rinunciando l’attaccante ad un’offerta importante degli scozzesi dei Rangers. Caracciolo comincia  a ritrovare la sua continuità e il volo dell’Airone, tornando ad essere un attaccante prolifico, contribuendo al ritorno in serie A del Brescia nel 2010. Nella massima serie segna il gol numero 100 tra i professionisti nella stagione 2010-2011 nella gara contro il Lecce terminata con il risultato di 2-2.  Nonostante i numeri dalla sua parte, il Brescia lo cede in comproprietà al Genoa che dopo solo sei mesi lo gira al Novara che a fine stagione torna nella serie cadetta. Brescia e Genoa non trovano l’accordo per il giocatore che passa definitivamente alle Rondinelle solo dopo la risoluzione alle buste. Con la Nazionale Under-21 vince il campionato europeo nel 2004 e conta due presenze con la Nazionale maggiore, una convocazione sotto la gestione Lippi, l’altra con Donadoni. Ora, insieme al suo Brescia, è tornato a volare, finalmente Caracciolo ritrova le sue ali.