Ultimo aggiornamento: sabato 20 aprile 2024 00:28

Buffon e la Juve: una lunga storia d’amore diventata leggenda

18.05.2018 | 11:00

Ogni favola, anche la più bella, volge al termine. Proprio come quella di Gianluigi Buffon che nella giornata di ieri, come noto, ha annunciato il proprio addio alla Juventus. Un legame che si interrompe dopo ben 17 lunghissimi anni, ma che resterà per sempre nei ricordi più preziosi della storia del calcio. Buffon lascia la Juve, la sua casa e la sua famiglia a partire dal 3 luglio del 2001 quando l’allora promettente 23enne venne prelevato a titolo definitivo dal Parma per 75 miliardi di lire più la cessione a titolo definitivo di Jonathan Bachini, valutato 30 miliardi (l’operazione più onerosa dei bianconeri prima dell’arrivo di Gonzalo Higuain dal Napoli). Da quel momento in poi la carriera di Gigi è stata un continuo processo di crescita accompagnato da numerosissimi successi, personali e in particolar modo di squadra. Presentare Buffon sarebbe non superfluo, di più. Ma ciò che merita attenzione sono i suoi infiniti e spaventosi numeri sintetizzati con i tanti trofei collezionati:

– 9 campionati italiani: dal primo conquistato nella stagione dell’esordio in bianconero, all’ultimo arrivato pochi giorni fa dopo il pareggio per 0-0 dell’Olimpico contro la Roma. Si tratta di un nuovo record

– 5 Coppe Italia: una con il Parma nel 1998-1999, le restanti quattro tutte con la Vecchia Signora e giunte in maniera consecutiva dal 2015 al 2018

– 6 Supercoppe italiane: una ancora con il Parma nel 1999, poi tutte le altre con addosso la maglia bianconera. Record, questo, condiviso con il serbo Dejan Stankovic

– 1 campionato di Serie B: per chi l’avesse dimenticato, il capitano bianconero è stato uno dei protagonisti, insieme alla vecchia guardia composta da Del Piero, Nedved, Camoranesi e Trezeguet, del ritorno in Serie A dopo la retrocessione giunta nell’estate del 2006 per motivi extra-calcistici. Buffon decise di restare nonostante la vittoria della Coppa del Mondo in Germania

– 1 Coppa UEFA: questo è, purtroppo, l’unico trofeo internazionale per club alzato al cielo da Buffon. Tra l’altro ottenuto con il Parma nel 1998-1999 dopo aver battuto per 3-0 l’Olympique Marsiglia

– 1 Mondiale: come cancellare l’impresa azzurra compiuta nell’estate del 2006 in quel di Berlino. Un cammino straordinario, sotto la guida di Marcello Lippi, conclusosi con la vittoria ai rigori contro la Francia

– 1 Europeo Under 21: Buffon, sin da giovanissimo, aveva intuito la strada giusta per il successo e nel 1996, in Spagna, conquista un campionato europeo con gli azzurrini in compagnia di Panucci, Nesta e Cannavaro

Questi i trofei presenti in bacheca, davvero un bel po’, che vanno affiancati ai vari riconoscimenti personali e ai tantissimi record come l’imbattibilità di 974 minuti nella stagione 2015-2016, le 5 partecipazioni ai Mondiali, le 1000 presenze in carriera e le 600 nel massimo campionato italiano (secondo soltanto a Paolo Maldini). I rimpianti ovviamente non mancano, come le finali di Champions League perse malamente e il mancato Mondiale con la Nazionale azzurra proprio quest’anno (la partecipazione alla sesta Coppa del Mondo avrebbe rappresentato l’ennesimo record). Buffon, però, è questo: un ragazzo che fino all’età di 40 anni ha avuto la forza e l’agonismo per restare sempre sul pezzo, come se il tempo per lui non fosse mai trascorso. Il numero uno bianconero nasce a Carrara, il 28 gennaio del 1978, e dai primi anni dell’infanzia, grazie ai suoi genitori (entrambi atleti), si innamora subito dello sport in generale. Gigi diventa un autentico competitivo che ama costantemente le sfide: inizia come centrocampista, ma nel 1984 sceglie di difendere i pali nel Canaletto, dopo due anni passa al Perticata e nel 1990 arriva nel Bonascola dove, in una sola stagione, sfodera grandi prestazioni che attirano le attenzioni del Parma. Il club ducale lo preleva a titolo definitivo e lo inserisce nel proprio prolifico settore giovanile, in poco tempo Buffon diventa quello che tutti conosciamo e, dopo aver collezionato 220 presenze, la famiglia Agnelli, nell’estate del 2001, decide di portarlo alla Juventus sbaragliando l’agguerrita concorrenza, in primis del Barcellona. Da quel momento sono passati 17 anni e il ragazzo nativo di Carrara ne ha fatta di strada conquistando titoli, diventando capitano, leader e il portiere più forte del mondo. Con la Vecchia Signora, in 655 partite disputate considerando campionato, Coppa Italia e Champions League, Buffon tocca l’apice e vive momenti gloriosi che ogni calciatore vorrebbe poter raccontare.

Scegliere un successo o un momento ben preciso per evidenziare la sua grandezza, non basterebbe. Buffon è un numero uno in tutti i sensi, una leggenda vivente che ha deciso di congedarsi e di farsi elegantemente da parte. “Voglio ringraziare il presidente Agnelli, in questi anni abbiamo sviluppato un rapporto unico di vicinanza, condivisione e amicizia basata sull’onestà e sulla lealtà. Mi fa piacere la presenza della dirigenza e di Giorgio Chiellini che dalla prossima stagione sarà il nuovo capitano della Juventus. Ringrazio tutti, di cuore. Questa una giornata particolare e ricca di emozioni, ci arrivo con felicità e soddisfazione. Ho avuto un percorso lungo e bellissimo affiancato da tanta gente che mi ha voluto bene. Ho cercato di fare del mio meglio. Sabato sarà la mia ultima partita con la Juventus e credo sia il mio miglior modo per concludere questa avventura. La mia paura più grande era di arrivare alla fine dell’esperienza con la Juve e non essere all’altezza, ma a anche a 40 anni ho sempre risposto bene come atleta”, queste le sue dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa di ieri. Un addio annunciato e ufficializzato apertamente che verrà celebrato a dovere questo sabato nel match dello Stadium contro l’Hellas Verona, dopo il quarto Double consecutivo con Massimiliano Allegri in panchina. Poi Buffon entrerà nel libro degli eroi del calcio e lascerà il posto tra i pali al polacco Wojciech Szczesny, ma prima bisognerà capire cosa farà del proprio futuro: dentro o fuori dal campo. Nel frattempo ci sono da registrare le diverse proposte arrivate dall’estero, tra cui quella biennale del Paris Saint-Germain. Ma Buffon, un uomo di 40 anni con tanti successi alle spalle, saprà certamente fare la scelta giusta. Intanto, Gigi si gode il momento e si prepara per l’ultimo appuntamento con la maglia della Juventus, ormai una seconda pelle.

Foto: Juventus Twitter