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Buffon: “Inzaghi e Trezeguet due killer, Del Piero aveva qualcosa in più. Su Zidane, CR7 e il rapporto con Casillas…”

29.03.2018 | 15:25

Ganluigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale italiana, ha parlato attraverso una diretta andata in onda sull’account ufficiale Facebook del club bianconero. Queste le sue risposte alle domande dei tifosi: “I primi ricordi della Champions? Ricordo che era una competizione del tutto nuova, perché era il primo anno che anche le seconde qualificate avevano accesso alla Champions tramite uno spareggio. Ero a Parma e ci toccò una squadra molto importante di una nazione storica con grande tradizione calcistica, il Widzew Lodz. C’era molta tensione perché per noi era un’esperienza nuova e avere la possibilità di giocare la Champions era un qualcosa che ci metteva tanta tensione. Inzaghi, Del Piero e Trezeguet? Inzaghi e Trezeguet, a differenza di Del Piero, erano dei veri e propri killer dell’area di rigore, sono stati dei veri bomber. Del Piero aveva qualcosa in più, è riuscito a incantare le più grandi platee. Anche solo allenarmi con giocatori come lui mi ha aiutato a capire come ragiona un campione. Il mio rapporto con Casillas? Rapporto speciale, siamo stati insieme a Cech i portieri che hanno segnato un’epoca lunga del calcio mondiale. Se siamo ancora sulla cresta dell’onda e importanti per le nostre squadre è perché tutti gli elogi ricevuti sono meritati. Il momento preferito della carriera? Sicuramente l’inizio e quello attuale. All’inizio assapori sensazioni nuove e ti senti gratificato per i sacrifici fatti da ragazzo. La fine è bellissima perché ti guardi indietro e pensi alla strada che hai fatto e questo ti dà soddisfazione. Il trequartista più forte? Dico Zidane perché non ho mai giocato insieme. La mia partita preferita? Germania-Italia del Mondiale 2006 senza dubbio. Poi Juve-Real Madrid sia del 2003 che del 2015, ci hanno dato emozioni incredibili. E poi l’esordio col Parma contro il Milan. Cristiano Ronaldo il più forte attaccante che ho affrontato? Di lui ho una stima infinita. Ha saputo migliorarsi come atleta e come mentalità. Lo ammiro tanto perché è pragmatico e lucido in quello che fa e dice. In questi ultimi anni ha mostrato di essere intelligente: ha cambiato modo di giocare e spende meno energie, ma fa tutto con convinzione e sotto porta è un killer. Come lui solo Trezeguet, con quel cinismo e quella lucidità. Ho avuto modo di giocare anche contro Ronaldo il Fenomeno e Ibra, altri giocatori fortissimi. La mia parata preferita in Champions? Quella su Inzaghi in finale contro il Milan, quella a Lione l’anno scorso e a Newcastle. Il mio idolo da ragazzino? Il mio preferito, quello che ha scatenato la mia passione per la porta, è N’Kono. Quel Camerun mi ha emozionato e lo fa ancora. Zenga, Tacconi, Pagliuca, Marchegiani, Antonioli, Rossi, Toldo e la scuola italiana sono stati straordinari. Poi mi piacevano Seaman, Schmeichel e Kahn, avevano una personalità fuori dal comune”.

Foto: Juventus Twitter