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BRYAN CRISTANTE, L’ADDIO CHE NON TI ASPETTI

09.09.2014 | 11:40

Se n’è andato senza voltarsi indietro Bryan Cristante. Indietro, dove il Milan sembrava potesse essere il vero trampolino di lancio per il calcio che conta; indietro, dove dopo quattro anni di giovanili e il gol alla seconda presenza in campionato, avrebbe dovuto sfondare il muro del professionismo a suon di prestazioni di lusso con la maglia rossonera; indietro, verso un club che rappresenta ormai già il passato e che ha optato per strategie di mercato alternative.
Cristante è invece proiettato in avanti: lì c’è il Benfica, una nuova esperienza, un mondo inedito che ha dimostrato di avere fiducia nei suoi mezzi (lo testimoniano soprattutto i 6 milioni di euro spesi) e di voler puntare con forza su un centrocampista di appena 19 anni. Il futuro, dunque, parla portoghese. E Cristante si è presentato subito con la voglia di chi vuole spaccare il mondo. “Sono molto felice e prometto di dare il massimo. E’ stata una mia scelta. Ringrazio il presidente, Luís Filipe Vieira, che mi voleva, il Milan, il presidente Berlusconi, Adriano Galliani e i tifosi che mi hanno aiutato a crescere. Il Benfica è un club di grande valore. Voglio vincere il campionato e andare il più lontano possibile in Europa. I lusitani mi volevano fortemente e io l’ho ritenuta un’ottima soluzione. E’ una squadra con grande storia che disputa la Champions League e che in patria è sempre tra le prime tre”, le sue prime parole appena sbarcato al Da Luz. Idee chiare, insomma. Anzi, chiarissime, specie dopo aver percepito una sorta di scetticismo della dirigenza rossonera relativo alla sua permanenza a Milano.
Il mediano classe 1995 non vede l’ora di deliziare le platee portoghesi (e, perché no, anche quelle europee) con il suo dinamismo, la grinta e la voglia tipica di un giovane affamato di calcio. Tre sole apparizioni in serie A, ma sufficienti a far intuire agli addetti ai lavori le sue caratteristiche migliori: visione di gioco, pressing intelligente, buona gamba, ottima personalità e un ammirevole tiro dalla distanza. Doti che non sono sfuggite agli osservatori del Benfica, certi del fatto di essersi assicurati uno dei migliori giovani di prospettiva del panorama europeo. Doti che, evidentemente, non hanno prevalso sulle strategie societarie rossonere. Eppure il mercato estivo condotto da Galliani è stato quasi esemplare: spendendo praticamente zero, ha sistemato una rosa partendo dai colpi Alex e Menez e chiudendo con gli autentici botti firmati Torres e Bonaventura. Quest’ultimo con il quantomeno curioso retroscena di un presunto “sgarbo” ai cugini dell’Inter che fino alle ore 20:30 del 2 settembre si ritenevano sicuri del fatto di essere gli unici pretendenti per il gioiello dell’Atalanta. Alla fine sappiamo tutti com’è andata.
Unica macchia della rifondazione del gruppo a disposizione di mister Inzaghi: proprio la cessione di Bryan Cristante. Certo, la considerevole cifra incassata e i tanti colpi in entrata avrebbero dovuto allietare il popolo dei supporters milanisti. E invece il loro malumore (in particolar modo tramite i social network) è esploso in maniera evidente.
Spesso nel mondo del calcio le cifre (e non solo quelle economiche) sono quelle che comandano su tutto il resto. Cristante ora lo sa bene: con la maglia del Benfica proverà in tutti i modi a far capire a Galliani di aver commesso un grave, gravissimo errore…