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Blatter: “Non sono il diavolo, soldi leciti a Platini”

16.12.2015 | 11:30

Joseph Blatter, il longevo presidente della Fifa dimissionato di fatto dal Comitato Etico del massimo organismo del calcio mondiale, che il 26 febbraio eleggerà il suo nuovo numero uno, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco gli stralci più significativi: “Mi hanno sospeso 90 giorni senza neanche ascoltarmi, andrò a difendermi con il mio bravo avvocato, voglio essere sentito dai giudici. I due milioni versati a Platini? Vi assicuro che sono legittimi. A fine ’98 Michel mi ha detto: ‘Vorrei lavorare con te’. E io: ‘Benvenuto’. Lui ha aggiunto: ‘Guarda che sono un po’ caro, costo un milione all’anno’. E io gli ho detto: ‘Vediamo cosa posso fare’. Un validissimo contratto orale. Non c’era il progetto Goal per aiutare i paesi più poveri, non c’era il calendario internazionale, lui ha lavorato bene. Poi a sorpresa è stato eletto alla Fifa e all’Uefa, a sorpresa perché l’Europa non l’amava: era l’unico con me. E io non mi sono più occupato del pagamento, per una cosa o per l’altra, ma ho dato l’ordine di pagare. La richiesta è passata per la commissione finanze e il Congresso. La mia attuale posizione? Non mi sono dimesso, ho rimesso il mandato, è diverso. Per salvare la Fifa, perché c’era il caos. Dicevano che la Fifa era la mafia, ora vedono che è vittima. Non sono il diavolo, sono ancora presidente e dovevano farmi finire il mandato”.