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Big italiane ed europee, l’impietoso confronto sul mercato

06.08.2014 | 20:38

Nel film di Neri Parenti “Tifosi” (1999), Massimo Boldi, a proposito di un dibattito da bar che metteva sui due piatti della bilancia Palermo e Milan, diceva: “E’ come confrontare Pupo con Elton John“. Una citazione cinematografica quanto mai attuale per fotografare la situazione del mercato delle big italiane rapportata a quella dei top club europei.
A oggi, 6 agosto 2014, Juventus e Roma sono le squadre che si sono mosse meglio e che hanno speso di più per rafforzare le proprie rose (a meno di clamorosi colpi di scena finali, lo scettro di regine del calciomercato italiano spetterà a loro), in vista di una stagione che le vedrà protagoniste in campionato come in Champions League. Ma analizziamo con attenzione le cifre di questi colpi estivi.
I bianconeri hanno portato a termine sei operazioni in entrata: Romulo (1 milione per il prestito oneroso + 6 milioni per l’eventuale riscatto), Pereyra (1,5 milioni in prestito con diritto di riscatto a 14 milioni), Evra (1,5 milioni pagabili in due anni), Morata (20 milioni pagabili in tre stagioni), Sturaro (5,5 milioni + 3,5 di bonus e prestito al Genoa fino a giugno 2015) e Coman (a parametro zero). Il totale (esclusa la possibilità della celeberrima recompra da parte del Real Madrid per Morata) dice poco più di 30 milioni di euro spesi.
I giallorossi hanno ufficializzato ben otto acquisti, con un Sabatini scatenato che promette di non fermarsi qui: sono arrivati Astori (2 milioni per il prestito, 5 per il riscatto), Iturbe (22 milioni + 2,5 di bonus + 7 al fondo Mascardi proprietario del 30% del cartellino), Uçan (4,75 milioni e riscatto a 11 milioni), Sanabria (4,9 milioni + 7 milioni di bonus legati alle prestazioni), Paredes (in prestito per 18 mesi), Cole (svincolato), Keita (svincolato) ed Emanuelson (svincolato). Circa 44 milioni di euro complessivi per regalare a Garcia quantità e qualità in ogni reparto a sua disposizione.
E in Europa come se la passano? Volendo prendere in considerazione solo le tre big che hanno sborsato di più fin qui (Barcellona, Real Madrid e Manchester United), ci rendiamo conto all’istante che il paragone è davvero improponibile. Bastano pochi nomi per comprendere le cifre astronomiche che viaggiano a una velocità insostenibile per l’occhio umano-italiano: 145 milioni i catalani (Mathieu, Suarez, Bravo, Rakitic, ter Stegen e casse fatte poi doverosamente rifiatare con i 38 milioni derivanti dalla cessone di Sanchez all’Arsenal), 110 (e aggiungeremmo la lode) per le Merengues (James Rodriguez, Kroos, Navas), 74 per i Red Devils (Herrera e Shaw). E, come se non bastasse, è necessario sottolineare che non sono stati considerati due aspetti che, in realtà, rappresentano fattori ancora più indicativi del macro-fenomeno: 1) gli elevatissimi ingaggi che le società estere offrono ai propri top player (numeri da capogiro che noi possiamo utilizzare solo al Fantacalcio); 2) un mercato ancora in pieno svolgimento e che (potremmo metterci la mano sul fuoco) regalerà ancora botti tanto rumorosi quanto milionari.
Le big italiane e le big europee: due pianeti lontani tra loro anni luce, due linee parallele che, per definizione, sono destinate a non incontrarsi mai. O, almeno, non nel giro di pochi anni. Miracoli a parte, ovviamente…


Gianmarco Della Ragione         Twitter: OfTheReason90