Ultimo aggiornamento: venerdi' 17 maggio 2024 00:28

BERISHA CON LE MOLLE

11.05.2015 | 11:30

Avere due portieri di qualità, ad alti livelli, è importante. Pur nel pieno rispetto delle gerarchie. La Lazio li ha, ieri sera l’ultima riprova. Quando al minuto 61 della sfida dell’Olimpico l’arbitro Massa ha sventolato il cartellino rosso in faccia a Marchetti, reo di un fallo da rigore su Icardi, a Stefano Pioli non è rimasto altro che richiamare Klose per inserire Berisha. Una scelta dolorosa ma ponderata, anche perché da quel momento in avanti i biancocelesti avrebbero giocato in nove uomini. Ponderata specie col senno di poi, perché la rinuncia all’unico terminale offensivo, con un probabile 2-1 in arrivo, era sembrata azzardata. Evidentemente il tecnico della compagine capitolina confidava, oltre che nelle capacità d’inserimento dei vari Felipe Anderson, Parolo e Candreva (poi rilevato da Keita), anche nella bravura dell’estremo difensore albanese che ha puntualmente ipnotizzato Maurito dal dischetto. Parare un rigore a freddo non è da tutti, Etrit c’è riuscito, anche se a conti fatti la sua prodezza non è bastata per portare a casa quel punticino che avrebbe consentito alla Lazio per lo meno di agguantare la Roma al secondo posto. A decidere la contesa a favore dell’Inter è stato il brasiliano Hernanes, il grande ex dal dente avvelenato nei confronti di Lotito, cui non a caso Il Profeta ha dedicato capriola e doppietta.

Ripercorrendo in breve le tappe che hanno contraddistinto sin qui la carriera del nostro personaggio del giorno, nato a Pristina il 10 marzo del 1989, come non ricordare in primis il travagliato sbarco in Italia, figlio di una doppia firma.

Il 30 giugno del 2013 il Chievo annuncia di aver raggiunto un accordo per tesserare Berisha alla scadenza del suo contratto con gli svedesi del Kalmar, prevista per il successivo 31 dicembre. Il club di Campedelli deposita il contratto in Lega pur avendo saltato un passaggio, l’intesa con la società scandinava, e senza aver redatto il documento anche in lingua madre, come previsto dalla normativa internazionale. L’1 settembre del 2013 il Kalmar ufficializza la cessione del portiere alla Lazio, il Chievo non ci sta, ne nasce un contenzioso ma la Fifa alla fine (storia del 21 ottobre 2014) dà ragione al sodalizio della Capitale, che nel frattempo aveva già usufruito per oltre una stagione delle sue prestazioni.

Il 19 marzo del 2015 la Figc punisce simbolicamente il guardiano dei pali: 10 giorni di squalifica e un’ammenda di 15.000 euro: non esattamente il peggiore dei mali, ma la faccia andava salvata…

Fino ad oggi il titolare dell’Albania di Gianni De Biasi, il ct italiano che gli ha regalato la gioia dell’esordio in Nazionale nel maggio del 2012 contro l’Iran, ha indossato la casacca biancoceleste in 38 occasioni, 26 delle quali in Serie A. Mentre con il Kalmar, la squadra che nel 2008 lo aveva prelevato dai kosovari del KF 2 Korriku, lo specialista 26enne aveva totalizzato 105 presenze, vincendo un campionato e una Supercoppa di Svezia.

Adesso Marchetti verrà fermato dal Giudice Sportivo e sabato sera, nella trasferta di Marassi contro la Samp, toccherà ancora a Etrit. Nessun problema: con lo spilungone dei Balcani (194 cm per 92 kg) la porta degli aquilotti è in buone mani.