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Benitez, parliamo di calcio: cosa c’entra la serenità?

26.09.2014 | 00:10

Rafa Benitez vive il momento peggiore da quando è tornato in Italia. E ci sono molte similitudini con la sua avventura all’Inter quando era un separato in casa e salutò dopo aver conquistato il Mondiale per club. Benitez continua a spingere sull’argomento della mancanza di serenità, componente fondamentale che non consente al Napoli di esprimersi come dovrebbe. È vero che la serenità è un ingrediente decisivo per lavorare bene e per commettere il minor numero di errori, ma è anche vero che nel momento di minore serenità (l’eliminazione dal preliminare di Champions League) Benitez decise di staccare la spina per una settimana. Vacanze non proprio meritate alla luce del profitto di quel periodo, forse sarebbe stato più opportuno restare a Napoli e trovare una formula in grado di risolvere i problemi. Per le vacanze c’è sempre tempo, soprattutto quando la casa brucia e il padrone di casa non è in grado di spegnere l’incendio. Sarebbe più giusto parlare di calcio, spiegare i motivi che hanno portato il Napoli a questo profondo rosso, analizzare i continui cambi di formazione, motivare i guai di una difesa che imbarca acqua ogni dieci minuti. Anche e soprattutto così si esce dalla crisi, cancellando presunti alibi che non hanno motivo di esistere.