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BEBÉ, AL BENFICA PER LA SVOLTA

26.07.2014 | 09:50

Non tutte le ciambelle riescono col buco, il principio vale anche nello sport quanto ai grandi sogni che vanno affievolendosi col trascorrere degli anni fino a svanire. Il quadro ben si attaglia a Tiago Manuel Correia Dias, semplicemente conosciuto come Bebé, l’esterno d’attacco che ieri il Manchester United ha ceduto al Benfica a titolo definitivo dopo una cospicua serie di prestiti.

Fortunatamente per il ragazzo, chiusasi la porta dell’Old Trafford, si è spalancata quella dell’Estadio da Luz, per un ritorno a casa finalmente in grande stile dopo l’ultima positivissima parentesi tra le file del Paços Ferreira.

Evidentemente Louis Van Gaal non lo ha ritenuto all’altezza dell’organico stellare che ha in mente e che ben potrà allestire grazie al faraonico budget, probabilmente superiore ai 250 milioni di euro, messogli a disposizione dalla proprietà. I primi ottanta, o giù di lì, sono stati investiti per Ander Herrera e Luke Shaw, ma da qui al 1 settembre sono prevedibilissimi altri colpi a sensazione, necessari per la ricostruzione avviata con la defenestrazione di David Moyes e l’addio agli attempati ministri della difesa Vidic, Rio Ferdinand ed Evra.

Storia difficile quella del nostro personaggio del giorno, cresciuto in un orfanotrofio dopo essere stato abbandonato dai genitori di origini capoverdiane. Munito di indiscutibili doti tecniche, per Bebé il calcio ha costituito lo strumento per riscattarsi e mettere alle spalle la vita di stenti affrontata in gioventù. Il quadriennale siglato con il Benfica integra una svolta, una chance da sfruttare ad ogni costo, Jorge Jesus con i giovani sa lavorare benissimo, ne ha dato ampia dimostrazione in questi anni, e il gioiellino lusitano farà di tutto per ripagare la fiducia risposta nei suoi confronti.

Tiago Manuel nasce a Loures, alle porte di Lisbona, il 12 luglio del 1990 e calcisticamente cresce proprio nel vivaio della compagine locale, prima di approdare nel 2008 al settore giovanile dell’Estrela Amadora, che lo promuove in prima squadra la stagione successiva (2009-2010), chiusa con 26 presenze e 4 reti all’attivo. All’inizio del luglio 2010 il Vitoria Guimaraes lo mette sotto contratto, ma il bambino (questo il significato di Bebé, anche in portoghese, ndr) non ha neppure il tempo di esordire con la maglia dei Vimaranenses.

Appena 5 settimane più tardi, l’11 agosto, i Red Devils pagano infatti i 7,4 milioni di sterline previsti dalla clausola rescissoria e, su input del Carlos Queiroz ai tempi vice di sir Alex Ferguson, lo portano in Premier League. Due misere apparizioni il primo anno, dopo di che inizia il lungo peregrinare del calciatore, che con scarsa fortuna si trasferisce prima in Turchia, al Besiktas, e poi in patria al Rio Ave. Ma è l’ultima stagione, come già ricordato, a segnare la consacrazione del versatile interprete offensivo che può giostrare sia da esterno che da seconda punta, a dispetto di una stazza da centravanti classico (190 cm per 83 kg).

Le 12 reti messe a segno in Primeira Liga difendendo i colori del Paços Ferreira, giunte sovente a suggello di prestazioni maiuscole, gli sono valse la chiamata del Benfica. Lo United rappresenta già il passato, facendo bene con il club della Capitale Bebé potrà continuare a coltivare il sogno di arrivare in Nazionale maggiore, dopo le esperienze maturate in Under 21 e nelle altre selezioni juniores.