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ARTEAGA, DAL VENEZUELA A PALERMO CON L’ITALIA NEL DESTINO

08.12.2015 | 09:30

Il mercato come passaggio necessario per risalire la china, questo il diktat di Maurizio Zamparini che già nelle scorse settimane, erano le ore successive al sorprendente esonero di Iachini malgrado il successo sul Chievo, aveva preannunciato tre o quattro colpi a gennaio. Il momento in casa rosanero è davvero critico, quasi superfluo ricordarlo. La netta sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta, arrivata dopo la cocente eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell’Alessandria, ha fatto scivolare la squadra siciliana al quartultimo posto, con una sola lunghezza di margine sulla matricola Frosinone. La cura Ballardini finora non ha dato gli esiti sperati, un punto in tre partite per il tecnico romagnolo cui il vulcanico patron ha deciso di concedere un’ultima chance, peraltro delicatissima: sabato pomeriggio al “Renzo Barbera” arriva proprio la compagine ciociara allenata da Roberto Stellone, uno scontro diretto da non bucare assolutamente. Più che altro da vincere per evitare che la sagoma del predecessore si materializzi dopo un mese e poco più, così come previsto da quei bookmakers che si rifiutarono persino di quotare il ritorno in panchina di Iachini dopo il primo ribaltone.

 

Il mercato, dicevamo. La filosofia del presidente è chiara da sempre: investimenti mirati su profili non ancora particolarmente noti al grande pubblico. Mirati non vuol dire necessariamente minimi, basti pensare ai 12 milioni versati per Dybala nelle casse dell’Instituto de Cordoba, il doppio o anche più di quelli spesi per prelevare i Pastore (dall’Huracan), Cavani (dal Danubio) e Vazquez (dal Belgrano). Ci fermiamo ai sudamericani che hanno dato lustro (lo danno ancora nel caso del Mudo) al reparto avanzato perché oggi, all’interno del nostro approfondimento quotidiano, accendiamo i fari su quello che può essere considerato già un nuovo attaccante rosanero. Manuel Arteaga, 21enne venezuelano munito di passaporto comunitario, 18 gol all’attivo nell’ultimo campionato disputato in patria, ha infatti confermato ai taccuini del portale mediagol.it che il prossimo 27 dicembre sarà a Palermo per sottoporsi alle visite mediche, avendo già messo nero su bianco con la società di Viale del Fante: ”Sarà una domenica molto importante per la mia carriera: da quel momento inizierà la mia avventura al Palermo. L’indomani o il giorno stesso, è ancora da vedere, sosterrò le visite mediche. L’accordo tra i due club è stato raggiunto due settimane fa, arrivo a titolo definitivo, ho firmato per quattro anni e mezzo”. Cotto e mangiato, Arteaga al Palermo per rimpolpare la batteria di prime punte che attualmente, stante il grave infortunio occorso a Uros Djurdjevic, può contare esclusivamente sul navigato Alberto Gilardino. In effetti, dal punto di vista economico, il confronto con i fenomeni sopracitati non regge dal momento che il promettente vinotinto integra una scommessa low cost, con Zamparini impegnatosi a scucire poco meno di 1 milione di euro allo Zulia, il club – ormai ex proprietario del cartellino – che la scorsa notte ha ufficializzato il trasferimento del giovane bomber.

 

Per Manuel, nato a Maracaibo il 17 giugno del 1994 e formatosi calcisticamente nelle file di Centro GallegoUE Maracaibo e Zulia, si tratta di un ritorno in Italia, posto che nell’estate del 2012 il Parma ne ufficializzò l’acquisto, in prestito con diritto di riscatto fissato a 700mila euro. Il ragazzo venne aggregato alla Primavera ducale con la quale nel complesso segnò 4 reti, arrivando tra l’altro fino alle semifinali del Torneo di Viareggio, ma poi a fine stagione gli emiliani non esercitarono il diritto di opzione, anche perché il giocatore rifiutò le varie destinazioni propostegli (Nova Gorica compreso) e preferì fare ritorno in patria. Nel gennaio del 2014 ebbe inizio la positiva esperienza tra le file del Deportivo Anzoátegui, poi il rientro alla casa madre. Paragonato in patria per caratteristiche addirittura a Gabriel Omar Batistuta, per quanto tali accostamenti nel 99,9% dei casi si rivelino soltanto nocivi, Arteaga, a dispetto della stazza imponente (185 cm), oltre ad eccellere nel gioco aereo è anche abbastanza dinamico, come dimostra il continuo svariare lungo tutto il fronte dell’attacco. Calcia indifferentemente con entrambi i piedi, ama i tatuaggi e come molti sudamericani fa della fede un punto di forza a livello caratteriale. A partire da gennaio lo vedremo finalmente misurarsi in Serie A: evidentemente era il suo destino, considerato che nel 2011 – quindi prima della parentesi a Parma – aveva sostenuto un provino con la Fiorentina (oltre che con il Liverpool). La speranza di Manuel è di rinverdire la grande tradizione di attaccanti consacratisi all’ombra della Favorita, vedremo quali saranno i riscontri sul rettangolo verde.

 

Foto: visionnoventa.com