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Arsenal, finalmente un ds. Dopo i disastri firmati Wenger

29.11.2017 | 00:10

C’era una volta la figura dell’allenatore-manager all’inglese, decisamente mitizzata. Campo e scrivania, tattica e mercato. Evidentemente però, con il trascorrere del tempo e lo smisurato lievitare delle cifre, anche alla corte di Sua Maestà hanno memorizzato che nel calcio, ai massimi livelli, servono figure manageriali specifiche per la campagna trasferimenti. Non che sia ancora diffusissima la figura del direttore sportivo, ma nelle scorse ore il grande passo lo ha fatto, finalmente, l’Arsenal, che ha ufficializzato l’arrivo dell’ormai ex Barcellona Raul Sanllehì, un profilo che nei 14 anni trascorsi nelle segrete stanze del Camp Nou – anche con altri ruoli – ha di certo acquisito le competenze necessarie. “Head of football relations”, con mansioni specifiche in merito ai futuri negoziati con i calciatori. Acquisti, cessioni, ma anche rinnovi. In pratica un diesse. Il 48enne dirigente catalano affiancherà il coach transalpino e il Ceo Gazidis nella gestione, più che altro sarà chiamato a invertire la rotta rispetto ai recenti disastri firmati Wenger, il pluriventennale tecnico capace di portare in scadenza due elementi del calibro di Alexis Sanchez e Mesut Ozil, roba da blasfemia calcistica. Anche se formalmente entrerà in carica da febbraio, Sanllehì proverà a strappare in extremis il prolungamento ad almeno uno dei due succitati top player. Arsene, fin qui, non ci è riuscito. Ma l’importante, per i supporters dei Gunners, è che Usmanov e Kroenke, gli azionisti di riferimento del club del nord di Londra, abbiano capito che per il futuro Wenger, rimasto in sella ancora una volta grazie ai successi nelle Coppe nazionali, andava affrancato dagli onori e oneri del mercato. Jody Colletti

Foto: 101greatgoals.com