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ARLIND AJETI, LA NUOVA COLONNA AL SERVIZIO DI STELLONE

27.11.2015 | 09:30

Una trattativa lampo, nata quattro giorni fa e culminata con la fumata bianca. E tutto è avvenuto in poco più di 24 ore. Lui si chiama Arlind Ajeti ed è la nuova freccia nell’arco di Roberto Stellone. Un affare di mercato condotto in porto dal direttore sportivo Marco Gianniitti che ha avuto come complici… Biabiany, Icardi, Murillo e Brozovic. Già, perché il 4-0 patito domenica scorsa dal Frosinone a San Siro per mano dell’Inter di Mancini ha incrementato i decibel di un allarme rosso che già si faceva sentire nitidamente. Troppi i 22 gol incassati in sole 13 giornate di campionato (seconda peggior retroguardia del torneo dopo il Carpi, che di reti ne ha prese 26), necessaria una pezza direttamente dal calderone degli svincolati. Ed ecco che la scelta è ricaduta sullo svizzero di origini kosovaro-albanesi classe 1993. Il nuovo tassello dei ciociari è stato ufficialmente presentato ieri alla stampa, un ingaggio che vi abbiamo raccontato in esclusiva e di cui vi abbiamo aggiornato nei minimi particolari: per lui contratto fino a giugno del 2016 con opzione per le prossime due stagioni. “Il Frosinone è la scelta giusta, un buon club, che mi ha dato l’opportunità di giocare in serie A. Un sogno che si avvera, che avevo fin da bambino”, le sue prime parole appena sbarcato nel Belpaese con davanti a sé la sua nuova maglia gialloblù, rigorosamente numero 93. Dallo scorso 30 giugno era rimasto senza contratto, il Basilea ha preferito lasciarlo andare via a zero nonostante non avesse ancora compiuto 22 anni e fosse già entrato stabilmente nel giro della nazionale albanese (scelta dopo aver completato l’intera trafila delle selezioni elvetiche, dall’Under 17 all’Under 21), con cui ha debuttato il 14 novembre 2014 agli ordini di Gianni De Biasi nella partita amichevole giocata a Rennes contro la Francia, subentrando al 69′ al posto di Amir Abrashi.


La carriera di Ajeti, dunque, è stata fin qui piuttosto breve. Cresciuto proprio nelle giovanili del Basilea, dal 2010 al 2014 c’è stata la chance dell’upgrade, mettendosi a disposizione dell’Under 21 dei Rotblau. E facendo la spola per le successive quattro annate tra Primavera e prima squadra. Con quest’ultima ha collezionato in tutto 27 presenze, riuscendo anche a esordire in Europa League (9 apparizioni) e in Champions League (5 volte in campo) e trovando la via del gol in una sola circostanza. Qualche mese di inattività, poi la scontata chiamata di chi ha potuto apprezzarne negli ultimi anni le capacità: c’erano alcuni club inglesi su di lui, ma la dirigenza laziale è stata abile e scaltra ad anticipare la concorrenza e ingaggiare un elemento che sicuramente tornerà utile ai fini della salvezza in campionato. Leonardo Blanchard, il vero trascinatore del Frosinone in questo primo scorcio di stagione (e non solo dal punto di vista difensivo) è entrato in diffida e dunque presto potrebbe toccare proprio all’albanese. Possibile addirittura che scenda in campo da titolare domenica nella fondamentale gara del Matusa contro il Verona? La scelta è nelle mani di Stellone e potremmo venirne a conoscenza – come il tecnico è solito fare – già nella consueta conferenza stampa della vigilia. Starà a lui decidere se affidarsi o meno sin da subito a quello che si presenta come un centrale di spessore sotto il profilo della prestanza fisica (184 centimetri di altezza), pericoloso sui calci piazzati e duttile tatticamente (sa anche ricoprire, in caso di necessità, il ruolo di terzino destro). Insomma, tutta Frosinone presto scoprirà anche sul campo Ajeti, il difensore che ha assaggiato l’atmosfera della Champions e che ora dovrà calarsi nella ben più complessa e decisamente profana realtà della lotta per non retrocedere.