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ANTONINI, MAGIC MOMENT A TINTE ROSSOBLU

31.10.2014 | 07:30

Continuando di questo passo, Luca Antonini finirà col meritarsi la cittadinanza onoraria, per lo meno della Genova rossoblu. Dopo aver segnato all’esordio assoluto con la maglia del Grifone, il 15 settembre del 2013 nel derby vinto per 3-0 contro la Sampdoria, due sere fa ha messo la sua firma anche sul sorprendente successo contro la Juventus capolista. Suggello ancor più prestigioso forse, per decisività e tempistica, oltre che per il peso specifico della sfida in oggetto, importantissima per gli equilibri del campionato avendo comportato l’aggancio in vetta della Roma ai danni di Madama. Due vittorie che ad ogni modo resteranno scolpite nella memoria dei supporters genoani.

Mettendo un attimo da parte l’ambito calcistico, il suo gol più significativo sotto la Lanterna, il duttile esterno, lo aveva però realizzato qualche settimana fa. Nelle ore successive alla nuova alluvione che aveva devastato il capoluogo ligure, anziché limitarsi ad accorati appelli e frasi magari sentite, ma anche di circostanza, Antonini era passato dalle parole ai fatti, armandosi di pala unitamente alla moglie Benedetta per scendere in strada ad aiutare la popolazione intenta a liberarsi dal fango. Iniziativa genuina, sincera, lontanissima dal canonico cliché del calciatore patinato. Un gesto applaudito all’unanimità, o quasi, dal momento che non erano mancati i fenomeni dell’ultima ora che avevano messo in dubbio le sue reali finalità, parlando di strumentalizzazione fino a farlo sbottare via social: “La felpa del Genoa era della stagione precedente, non più utilizzabile né con la squadra né tantomeno per uscire in giro per la città. Per questo motivo l’ho messa. Le persone a Genova mi riconoscono a prescindere. E comunque la felpa l’ho tolta per regalarla ad una ragazza che spalava con me. C’è chi mi ha visto con la maglietta ed ha avuto il coraggio di dire che facevo pubblicità al mio sponsor tecnico. Io non ho pensato a come vestirmi per andare a spalare fango. Ho preso dei guanti, messo degli scarponi e sono andato”. Al di là dell’assoluta mancanza di rispetto nei confronti del bravo Luca, magari a certa gente sarebbe bastato pensare che difficilmente un colosso come l’Adidas avrebbe avuto bisogno di un ulteriore surplus di visibilità, in occasione di un evento del genere per giunta.

Tornando adesso alle vicende di campo, per completare il quadro relativo al magic moment di Antonini, è impossibile non fare riferimento a Massimiliano Allegri, costretto ad incassare la prima – beffarda – sconfitta in campionato della sua gestione bianconera, al minuto 94, proprio dal calciatore che aveva di fatto mandato via dal Milan dopo i numerosi screzi intercorsi. Un rapporto talmente incrinato al punto che, all’atto dell’esonero del tecnico livornese da parte del club rossonero, la summenzionata dolce metà di Luca aveva pubblicamente manifestato la sua gioia via Twitter, per quanto ormai il marito avesse cambiato casacca. A caldo il giocatore ha evitato di rinfocolare la polemica: “E’ sbagliato parlare di vendetta, perché non ho rivincite da cogliere. Non volevo esultare davanti ad Allegri, la direzione era quella perché sapevo che lì dietro, in tribuna, c’era mia moglie. Quei discorsi appartengono al passato, il presente è il successo sulla Juventus e il mio gol è bellissimo e speciale perché per il Genoa e per i suoi tifosi rappresenterà a lungo qualcosa di straordinario”.

Mentre a mente fredda ha ribadito concetti chiarissimi, ma senza calcare la mano: “Evidentemente non piacevo all’allenatore. Non so ancora il perché, io davo sempre il massimo, ma in tante partite sono stati schierati sulla fascia giocatori fuori ruolo: non mi è stata data la possibilità di fare bene al Milan quando avrei potuto farlo”. Parole comprensibili, specie perché proferite da un rossonero doc.

Luca nasce infatti a Milano il 4 agosto del 1982 e si forma nel settore giovanile della sua squadra del cuore.  Prima di fargli coronare il suo più grande sogno, però, il Milan – tra comproprietà e prestiti – lo manda in giro per l’Italia: Prato, Ancona, Sampdoria (3 sole presenze in A), Modena, Pescara, Arezzo, Siena ed Empoli, con le due ultime esperienze toscane vissute da protagonista nella massima serie.

Rientrato alla base nell’estate del 2008, nell’arco di quattro stagioni e mezzo totalizza 111 apparizioni ufficiali con una rete all’attivo (sempre alla Juve, nel maggio del 2010), mettendo in bacheca uno scudetto e una Supercoppa italiana.

Adesso Gian Piero Gasperini si gode il suo prezioso jolly, impiegabile non solo sulle corsie (sia con la retroguardia a 4 che a 3) ma anche, all’occorrenza, da marcatore puro. E Luca Antonini, a 32 anni suonati, sembra aver finalmente trovato la sua dimensione ideale.