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Antonini, il fango e l’insulsa cattiveria gratuita

13.10.2014 | 15:12

Nei giorni scorsi Luca Antonini si era reso protagonista di un bellissimo gesto: in seguito all’alluvione che ha colpito Genova, il difensore era sceso in strada a spalare fango unitamente alla moglie Benedetta, un modo per esprimere vicinanza alla città nella quale si trova benissimo, dando un contributo fattivo e concreto.    

Ebbene, in base a quanto si apprende dall’account ufficiale Facebook della Lega Serie A, che riporta uno sfogo del calciatore del Genoa a mezzo social, c’è stato anche chi ha mosso insinuazioni pesanti dopo aver visto le relative istantanee: “Rispondo a te per rispondere ad altri che hanno avuto il tuo stesso pensiero. La felpa del Genoa era della stagione precedente, non più utilizzabile né per occasioni con la squadra né tantomeno per uscire in giro per la città. Per questo motivo l’ho messa. Le persone a Genova mi riconoscono a prescindere. E comunque la felpa l’ho tolta per regalarla ad una ragazza genoana che spalava con me. C’è chi mi ha visto con la maglietta ed ha avuto il coraggio di dire che facevo pubblicità al mio sponsor tecnico (vedi sezione fotogallery, ndr). Io non ho pensato a come vestirmi per andare a spalare fango. Ho preso dei guanti, messo degli scarponi e sono andato”.

In pratica Antonini è stato accusato di aver strumentalizzato la sua azione lodevole a fini pubblicitari. Non servono commenti di sorta, basta sottolineare che alle nostre latitudini non di rado fa capolino una certa cattiveria gratuita, insulsa ed ignobile, anche al cospetto di iniziative che andrebbero soltanto emulate e dinnanzi alle quali bisognerebbe semplicemente togliersi il cappello.

Foto: TgCom