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ANDREA CONTI, LA DEA HA TRA LE MANI UN PREDESTINATO

05.02.2016 | 12:00

Quando fai un gol che per la tua squadra non si rivelerà utile ai fini del risultato, esci dal campo a fine partita con quel fastidioso senso di frustrazione difficile da smaltire. Ma, almeno in questo caso, un ragionamento egoistico è concesso eccome. Perché se la tua rete coincide con la prima marcatura con l’Atalanta, e con il primo centro in serie A e, in generale, a livello professionistico, allora siamo davanti a un unicum da celebrare a prescindere. E’ il caso di Andrea Conti, il terzino nerazzurro che mercoledì scorso ha portato provvisoriamente in vantaggio i suoi sul campo del Verona, sfruttando uno svarione difensivo di Moras e insaccando in scivolata a porta praticamente vuota. Il punteggio è stato poi ribaltato da Siligardi e Pazzini, che hanno così regalato agli scaligeri il primo agognato successo in campionato. Ma tra i protagonisti della gara deve per forza essere inserito anche il giovane laterale della Dea. Consapevole, giorno dopo giorno, di avere tra le mani un talento che sta per esplodere definitivamente. E che ha già attirato l’attenzione delle big (Napoli in primis, che ha già preso Grassi e che nel mirino ha anche Sportiello e De Roon). Un ko che ha lasciato i bergamaschi a quota 27, a pari punti con il Chievo e a più 8 sul Carpi terz’ultimo. Ma è una sconfitta che rappresenta una gioia a metà, perché inaugura la prima di una (desiderata) serie di partite in cui si loderà il giovane Conti.


Nato a Lecco il 2 marzo del 1994, Andrea cresce proprio nel settore giovanile dell’Atalanta. All’età di 19 anni va a farsi le ossa a Perugia in Lega Pro, dove colleziona 17 presenze. L’estate successiva passa al Lanciano, stavolta in serie B, e chiuderà la stagione 2014/2015 collezionando 24 apparizioni complessive. Le sue prestazioni convincono i nerazzurri a far tornare alla base il giocatore e a dargli la grande chance della massima serie. Il resto è storia recentissima, con il debutto datato 2 gennaio a Udine in Coppa Italia (sconfitta per 3-1) e l’esordio in A quattro giorni dopo, sempre in trasferta contro i bianconeri (altro ko per 2-1). Ma quali sono le sue caratteristiche che hanno attirato così tanto le grandi tanto da renderlo uno dei migliori prospetti italiani? Parliamo di un laterale destro, che può agire indifferentemente come terzino in una difesa a 4 o come esterno in un centrocampo a 5. Insomma, l’ideale per Edy Reja che sta adottando entrambe le soluzioni soprattutto dopo l’addio di Maxi Moralez e in attesa che Diamanti torni al top della condizione fisica. Preciso e ordinato, ma allo stesso tempo con grande personalità. Basti pensare proprio al centro messo a segno due giorni fa al Bentegodi: è stato lui il primo a capire in anticipo che quella palla vagante di Moras si sarebbe potuta tramutare in gol e proprio lui si è avventato come un falco mettendola in fondo al sacco. Insomma, qualità che lasciano ben sperare. Verso un obiettivo di squadra (la salvezza) che dovrebbe arrivare senza particolari patemi. E verso un sogno individuale, quello dei più prestigiosi palcoscenici del nostro calcio. Ovviamente da assoluto protagonista.


Foto: Sito dell’Atalanta