Ultimo aggiornamento: venerdi' 03 maggio 2024 00:30

ANDRE’ CARRILLO, IL TUTTOFARE CHE HA STREGATO SOUSA

15.01.2016 | 09:30

Porte girevoli in casa Fiorentina, soprattutto per quanto riguarda il reparto offensivo. Dopo l’ufficialità del passaggio in prestito al Verona di Ante Rebic, il probabile addio di Giuseppe Rossi e il possibile trasferimento all’estero di Babacar, per i viola è il momento di valutare quali profili aggiungere a un parco attaccanti già ben fornito di nomi pregiati come Ilicic, Kalinic e Bernardeschi. Del resto l’andamento della stagione gigliata è sotto gli occhi di tutti: il quarto posto in classifica a sole tre lunghezze dal Napoli capolista (37 gol siglati, secondo miglior attacco del torneo) e la possibilità di affermarsi nella prestigiosa vetrina europea a partire dal doppio affascinante confronto con il Tottenham impone alla società un mercato di livello per poter competere nel migliore dei modi in entrambe le competizioni (che sarebbero state tre senza il capitombolo interno in Coppa Italia per mano del Carpi). Possibilmente, dando anche uno sguardo in ottica futura. In questa prospettiva si colloca il concreto interesse per Cristian Tello (classe 1991 di proprietà del Barcellona, ora al Porto), anche se un altro nome in grande evidenza sul taccuino di Paulo Sousa è André Carrillo, gioiellino 24enne in forza allo Sporting Lisbona e ormai in rotta con il proprio club. Il presidente dei biancoverdi, Bruno de Carvalho, omologo del nostro Zamparini (almeno dal punto di vista comportamentale), ha voluto che il giocatore fosse messo fuori rosa per via del suo reiterato rifiuto alla proposta di rinnovo contrattuale. La situazione è ormai chiara: con un’intesa in scadenza a giugno 2016, prenderlo ora sarebbe un affare per tutti. Impossibile aspettare cinque mesi, doveroso cercare di bruciare la concorrenza. 


Nato a Lima il 14 giugno del 1991, Carrillo a soli 16 anni viene tesserato dall’Alianza Lima, la più importante squadra peruviana. Dopo due anni nelle giovanili riesce a guadagnarsi la soddisfazione dell’esordio in prima squadra, dove si distingue per tecnica e abilità sotto porta, al punto da essere nominato nel 2009 Giocatore rivelazione dell’anno in Perù e successivamente convocato nella Nazionale Under 20 per i Mondiali casalinghi. E’ da quella competizione che il suo nome comincia a circolare tra i pensieri dei più attenti e celebri club europei. Alla fine a spuntarla sarà lo Sporting Lisbona, che il 5 maggio del 2011 ne preleva l’85% del cartellino per soltanto 1 milione di euro (la restante parte appartiene a un fondo). Con i Leoes una Coppa nazionale e una Supercoppa di Portogallo alzate al cielo in cinque stagioni, oltre a 11 reti in 110 presenze complessive, ma soprattutto la dimostrazione di poter meritare palcoscenici ancor più di livello. Il suo soprannome è “Culebra”, dal nome della danza con cui celebra i propri gol, e in patria è stato battezzato come il “nuovo Farfan“. I motivi? Gli stessi per cui Paulo Sousa ne è rimasto letteralmente stregato. Carrillo è il classico tuttofare della terza linea: può agire da trequartista, come punta centrale o indifferentemente su entrambe le fasce; possiede un ottimo dribbling e la sua arma migliore è lo scatto sul breve, vero incubo per i centrali di difesa che cercano di anticiparlo e di carpirne con anticipo (con scarsi risultati) le intenzioni. Il suo valore di mercato fino a qualche mese fa era di 15 milioni di euro, ora ne potrebbero bastare 6 o 7. In passato l’Inter era sulle sue tracce, ora la Fiorentina vuole fare sul serio. E regalare ai propri tifosi e agli appassionati che la domenica affollano gli impianti della serie A giocate di alta classe per palati fini.

Foto tratta dal web