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ALTARE DELLA SPERANZA

09.05.2022 | 13:00

Il gol realizzato ieri contro la Salernitana gli ha realmente permesso di elevarsi arbitrariamente ad Altare della speranza, concedendoci così un simpatico – e centrato – gioco di parole. Giorgio Altare ha scaraventato il pallone in porta quando le energie del Cagliari erano oramai esaurite e la salvezza si stava sgretolando nella fiammante cornice dell’Arechi di Salerno, stimolata dal vantaggio siglato da Verdi. Un cabezazo, come direbbero in Spagna, efficace e liberatorio.

Un pareggio, quello maturato in terra campana, che ha permesso al Cagliari di restare attaccato al treno che viaggia verso la permanenza nella massima serie, dato che proprio la Salernitana è distante appena un punto. È in un certo senso cinematografico che il gol della resilienza sia arrivato da parte di un calciatore che di resilienza ha palesato quantità traboccanti.

Arrivato in Sardegna dal Genoa, che ne ha sovrinteso il percorso in prestito in Serie C all’Olbia, l’annata di Altare è stata certamente cupa all’inizio, dato nei primi quattro mesi di campionato ha raccolto appena tre minuti (nel match casalingo contro il Venezia, dove tra l’altro non è tempestivo nell’uscita dai blocchi su Forte, azione che porta poi al pareggio dei lagunari al fotofinish), ma la notevole cultura del lavoro che caratterizza il classe ’98 gli ha permesso di guadagnare considerazione e spazio per l’ex allenatore Walter Mazzarri, che settimana dopo settimana gli consegna i gradi di titolare con sempre maggior insistenza.

Difensore propenso al duello, con importanti percentuali di uno contro uno vinti, fa al caso di una compagine reattiva come il Cagliari. Dovrà sgrezzarsi nelle giocate tecniche per favorire la costruzione, ma per questo ci sarà tempo e modo: c’è una salvezza da conquistare e, con la rete realizzata ieri, l’Altare della speranza è ancora presente.
Foto: Twitter Cagliari