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Da Altafini e Lippi a Quagliarella e Higuain: Juve-Napoli tra operazioni di mercato, intrecci e doppi ex

22.04.2018 | 00:05

Siamo in pieno countdown, alle 20.45 l’Italia del calcio si ferma per JuventusNapoli, l’attesissimo scontro diretto al quale i bianconeri si presentano con 4 punti di vantaggio, margine diminuito di un terzo dopo il pareggio di Crotone contestuale al successo dei partenopei sull’Udinese in rimonta. Analizzando gli intrecci di mercato che hanno coinvolto negli anni le due società, il più clamoroso resta quello del 26 luglio di due anni fa, quando la Signora ufficializzò l’acquisto di Gonzalo Higuain previo pagamento dei 90 milioni della clausola rescissoria. Procedendo a ritroso nel magico mondo del calciomercato, si trovano tante altre operazioni che ai tempi fecero molto discutere. Partiamo dal lontanissimo 1929, circa 90 anni fa, quando Tonci Vojak dopo quattro anni di Juve – e uno scudetto – sposa la causa del Napoli: ben 148 gol totali (più dei 2/3 dei quali in Campania) dilazionati in un decennio. Nel 1965 fa lo stesso il grande Omar Sivori: otto stagioni in bianconero, impreziosite da oltre 170 gol, 3 scudetti, 2 Coppe Italia e il Pallone d’Oro del 1961), prima di accettare la corte del presidentissimo Achille Lauro, senza però lasciare il segno alle falde del Vesuvio, scelte come buen retiro. Nel 1972 tragitto opposto compiuto da altri due big. José Altafini era a fine carriera: dopo la vittoriosa epopea tra le file del Milan e un settennato a Napoli (4 dei quali con l’altro oriundo Sivori), il brasiliano si trasferisce in Piemonte per fungere da alternativa di lusso in attacco. E tre anni più tardi, alla soglia dei 37 anni, proprio José decide la corsa scudetto, siglando all’88’ – ovviamente da subentrato, “alla Altafini” – il gol vittoria nello scontro diretto. Per tutti a Napoli divenne “Core ‘ngrato”, questa la scritta che comparve al San Paolo. Dino Zoff, invece, non poteva sapere che la storia, dopo un quinquennio avaro di soddisfazioni in azzurro, l’avrebbe scritta difendendo la porta della Juve. Ben 479 presenze con Madama per il guardiano dei pali friulano, con un bottino di 6 scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Coppa Uefa, oltre al Mundial 82 con la Nazionale sotto gli occhi di Pertini.

Volando idealmente all’infausto – per l’Italia del calcio – 1994, in casa Juve si verifica il ribaltone dirigenziale: Umberto Agnelli sostituisce in cabina di regia il fratello, l’Avvocato Gianni, e si affida alla famigerata Triade per riaprire un ciclo vero, dopo otto anni di astinenza da scudetto e qualche coppa levata al cielo. Bettega, Giraudo e Moggi scelgono come allenatore Marcello Lippi, che da Napoli si porta in dote l’ultimo reduce (con il secondo portiere Di Fusco) della squadra di Maradona: 9 miliardi e mezzo nelle casse di Ferlaino per Ciro Ferrara, che aveva gioito con la sua gente per la conquista di 2 campionati, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa italiana. Tricolore e Coppa Italia al primo colpo, la stagione successiva arrivano anche Champions League, Coppa Intercontinentale e Supercoppa europea. Nel 2007 l’uruguagio Marcelo Zalayeta archivia il suo terzo atto in bianconero e si trasferisce a Napoli: il Panteron agli ordini di Reja segna 12 gol in un biennio e riesce anche a far disperare i suoi ex tifosi per un rigore discutibile concessogli al San Paolo da Bergonzi. Arriviamo infine al 27 agosto del 2010, quando la Vecchia Signora annuncia a sorpresa l’acquisto di Fabio Quagliarella per 15 milioni complessivi tra prestito e diritto di riscatto. A Napoli prendono il cambio di maglia come un tradimento e iniziano a riservare un pessimo trattamento alla punta di Castellammare di Stabia, senza poter sapere che la sua scelta era stata motivata dalla vicenda stalking emersa soltanto nel 2017. Tra gli altri affari conclusi direttamente dai due club, vanno menzionati quelli relativi a Paolo Di CanioMassimo MauroFabio Pecchia, Pietro Carmignani e Manuele Blasi. Allargando il quadro ai doppi ex generici, ossia a quei calciatori che in carriera hanno indossato entrambe le maglie, il pensiero va subito al Pallone d’Oro 2006 Fabio Cannavaro, senza dimenticare i vari  Oscar DamianiEugenio Corini, Michele Padovano, Luca Fusi, Nick Amoruso, Daniel Fonseca, Raffaele Ametrano, Dario Baccin ed Emanuele Giaccherini. Per quanto riguarda i tecnici, oltre al già citato Lippi anche Rino Marchesi e Claudio Ranieri hanno allenato entrambe le compagini, mentre Massimiliano Allegri nel 1997-98 proprio con la casacca del Napoli scese in campo in per le ultime 7 volte Serie A. A livello dirigenziale, hanno lavorato per ambedue le società Italo Allodi, il già citato Luciano Moggi e l’attuale ad del Milan Marco Fassone.

Jody Colletti