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Allegri e quel Sassuolo un po’ dolce e un po’ amaro

18.10.2014 | 00:05

Due date, indelebili. Una molto più allargata, lunga quasi un anno: stagione 2007-2008, la splendida cavalcata alla guida del Sassuolo, con la promozione in serie B. Un’altra, molto più secca: 13 gennaio 2014, il crollo del suo Milan proprio nella tana degli emiliani, addio panchina. Massimiliano Allegri sfoglia l’album dei ricordi e vive la Juve con l’orgoglio di chi ha saputo, per ora, non lasciare troppo spazio agli “orfani” di Antonio Conte. Un avvio di stagione impeccabile in campionato, una piccola macchia in Champions a Madrid, ma con la possibilità di poterla cancellare presto. Stasera torna dai suoi ex amici, gli stessi che gli hanno dato la possibilità di assaporare la prima grande gioia da allenatore; gli stessi che, sulle ali di Berardi, gli hanno fatto perdere il Milan dopo quasi quattro stagioni, in una notte fredda e ricca di colpi di scena. Sono i momenti frastagliati e imprevedibili nella vita di qualsiasi allenatore: stasera Allegri, forse, spenderà qualche pensiero in più dedicato al Sassuolo, un mix di ricordi belli e meno belli. Pochi attimi, al massimo qualche minuto. Poi sarà solo Juve, com’è giusto che sia.