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ALISSON BECKER, IL PRIMO REGALO SOTTO L’ALBERO DI GARCIA

23.12.2015 | 11:50

Rudi Garcia spera di trovare qualche bel pacco regalo sotto l’albero, a Trigoria. Ma, mai come questa volta, la classica espressione “basta il pensiero” è quella meno desiderata. Piuttosto meglio la sempreverde “pochi innesti, ma buoni”. E quello che sta per scartare, il primo di una più o meno lunga serie (con Sabatini l’imprevebibilità è all’ordine del giorno), potrebbe sorprendere davvero tutti. Stiamo parlando di Alisson Becker, portiere brasiliano classe 1992 dell’Internacional, vincolato da un contratto in scadenza a novembre del 2016. Un accordo destinato a non essere rispettato. La stampa verdeoro non ha dubbi: tra oggi e domani (o comunque entro questa settimana) l’estremo difensore dovrebbe sbarcare nella Capitale, con conseguente firma e annuncio di cambio casacca. E pensare che la Juventus, fino a qualche giorno fa, aveva messo la freccia. Una svolta apparentemente definitiva, visti i 3 milioni di euro in più messi sul piatto per il suo cartellino. Ma l’idea di venire a Torino solo per fare il secondo di un totem come Gigi Buffon non gli è piaciuta così tanto. Dunque, ecco la grande occasione Roma. Il cui discorso portieri non è propriamente limpido come l’acqua di un ruscello: Szczesny a più riprese ha fatto capire che il prima possibile riabbraccerebbe volentieri l’Arsenal (con tanto di “amore corrisposto” da parte di Wenger), De Sanctis a marzo compirà 39 anni. In questo clima di incertezza, Alisson è pronto a imporsi sin da subito. 


Nato ad Amburgo il 2 ottobre di 23 anni fa, il numero uno carioca ha legato l’inizio della propria (ancora brevissima) carriera esclusivamente all’Internacional di Porto Alegre. Parallelamente, le ottime prestazioni offerte prima tra le giovanili e poi in prima squadra gli sono valse la rapida scalata anche in Nazionale: dall’Under 17, all’Under 20, fino all’esordio di quest’anno al fianco di Neymar e compagni. Un’escalation del tutto inaspettata, viste le premesse da cui era partito. Fin dall’età di 9 anni il suo fisico era stato giudicato da tanti troppo gracile per pensare di fare bene nel difficile mondo del calcio, che della forza e dell’esplosività muscolare ne fa il proprio fulcro. Per fortuna non tutti la pensavano così. Tra questi, i medici che erano convinti che prima o poi sarebbe cresciuto molto anche da quel punto di vista e che hanno contribuito a tener viva in lui la speranza. Puntuali, ecco arrivare le gratificazioni: la prima convocazione in Nazionale a soli 15 anni, il titolo sudamericano Sub-17 del 2009 (in campo con Neymar e Coutinho, con cui andrà a disputare anche il Mondiale di categoria), l’attenzione degli addetti ai lavori che cresce ogni giorno di più. Oggi è per tutti “O Goleiro Gato” e se l’Internacional ha saputo tirar su un portiere di grande prospettiva, buona parte del merito spetta a Dunga. Durante la sua breve parentesi a Porto Alegre, complici le defezioni prima di Dida e poi di Muriel Becker (il fratello maggiore), fu proprio lui ad avere l’intuizione di lanciare titolare Alisson. Con quel soprannome lì, risulta abbastanza semplice intuire le sue doti principali: tempestività nelle uscite, grande prontezza di riflessi, carisma da leader e un’ottima tecnica di base che per i portieri sudamericani, dal capofila Abbondanzieri in avanti, è ormai un must. All’orizzonte l’inizio di una lunga militanza in Europa. Lì dove il calcio sa regalarti i palcoscenici e le emozioni più indelebili. 


Foto: Globoesporte