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ALIEU DARBO, PER UN CROTONE ALLA BAVARESE

13.07.2014 | 11:01

Rinomata officina orafa Crotone: un marchio riconosciuto anche all’estero se è vero, come è vero, che anche una corazzata del calibro del Bayern Monaco – che stasera darà i 6/11 alla Germania nella finale mundial del Maracanã contro l’Argentina – ha lodato il lavoro portato a termine in questi anni dalla società della famiglia Vrenna. Una mail di apprezzamento giunta recentemente, il preludio all’operazione in sinergia che ha portato in Calabria Alieu Darbo, talento del 1992 alla ricerca di una consacrazione che non è ancora arrivata a causa di qualche guaio fisico di troppo.

Il tutto messo nero su bianco, proprio nelle ore successive alla rottura col Milan per l’affare Petagna, nel comunicato ufficiale di ieri sera, che ha confermato la nostra esclusiva delle 20.07: “Grande colpo di mercato messo a segno dal Football Club Crotone che si assicura le prestazioni del giovane Alieu Darbo. Il giocatore svedese è nato l’8 marzo 1992, è un esterno offensivo, e nelle ultime due stagioni ha vestito le maglie della Dinamo Zagabria e del Tenerife. Darbo ha siglato poco fa, nella sede del Football Club Crotone, alla presenza dell’ad Gianni Vrenna, un contratto triennale con la società rossoblù. L’operazione è stata chiusa in sinergia con uno dei più grandi club mondiali, il Bayern Monaco, che crede nel ragazzo e visto l’ottimo lavoro del Crotone con i giovani, ha segnalato il giovane attaccante”.

Tornando al costante lavoro sui gioielli grezzi da affinare e/o valorizzare, in Baviera non sono certo sfuggiti gli ultimi prodotti sfornati in questi anni dal laboratorio pitagorico: da Alessandro Florenzi a Nicola Sansone, da Mirko Eramo a Lorenzo Crisetig per arrivare a Danilo Cataldi, Stefano Pettinari e Federico Bernardeschi, volendo citare soltanto i primi che ci vengono in mente e con la consapevolezza di poter aver dimenticato qualcuno. Giovani che son già protagonisti nella massima serie o che prestissimo lo saranno, quasi tutti mandati dalle big proprietarie dei rispettivi cartellini a farsi le ossa tra le fila rossoblu, a maggior ragione da quando (2 anni e mezzo ormai) al timone c’è saldamente il profeta in patria Massimo Drago, un mister che con i prospetti in erba ci sa fare davvero bene.

Questa volta però le cose sono andate diversamente e, pur con la benedizione del club di Beckenbauer e Rummenigge, il Crotone ha deciso di scommettere in prima persona su Darbo, il triennale fattogli sottoscrivere lo comprova.

Nato ad Angered, in Svezia, l’8 marzo del 1992 da genitori del Gambia, Alieu, dopo aver mosso i primi passi nel Marieholm BoIK approda nel settore giovanile dell’Örgryte  e da lì spicca il volo verso la Francia, per rispondere alla chiamata del Le Mans. In allenamento l’esterno d’attacco dà costantemente saggi del suo repertorio, il suo problema fondamentale è sempre stato costituito dalla discontinuità di rendimento, dovuta ai postumi di un grave problema al ginocchio occorsogli un paio di anni fa e che lo ha tenuto lontano dal rettangolo di gioco per moltissimo tempo.

Le sue qualità avevano calamitato le attenzioni di Martin O’Neill ai tempi del Sunderland, oltre a quelle dei selezionatori dell’Under 17 e 20 del Gambia, mentre mai fu chiarito il mistero Wigan (epoca Roberto Martinez), con un trasferimento annunciato e successivamente smentito. Ad ogni modo, per Darbo la Premier League finora è rimasta un sogno. Le sue ultime tappe sono state infatti rappresentate da Dinamo Zagabria e Cotillo, club cui lo aveva girato il Tenerife che, a sua volta, lo aveva messo sotto contratto lo scorso febbraio dopo la rescissione con il sodalizio croato presieduto da Mamic.

Chi lo ha visto giocare ne elogia le qualità nell’uno contro uno, tali da creare costantemente la superiorità numerica, il ragazzo dovrà lavorare sodo per trovare finalmente il ritmo partita e sintonizzarsi sui tempi del calcio italiano. Se Crotone e Bayern han deciso di puntare sul ventiduenne, la scommessa ha buone probabilità di risultare vincente. Di certo ad Alieu non manca la personalità: la maglia numero 10 ha sempre un peso specifico diverso, per indossarla servono spalle larghe. A maggior ragione in un campionato ostico come la nostra serie B.