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ALEXANDER SODERLUND, NON E’ MAI TROPPO TARDI PER ESPLODERE

11.10.2015 | 10:20

A Lecco mai avrebbero potuto pronosticare una cosa simile. Già, perché quando a gennaio del 2010 i blucelesti lo acquistarono, consci di una situazione in classifica preoccupante nell’allora serie C1, ben presto si resero conto del fatto che non sarebbe stato l’investimento ideale per risalire dalla cosiddetta “zona rossa”. Un centravanti “da gambe sotto il tavolo”, urlavano dalla tribuna. Poi, quasi come se una sorta di maledizione fosse svanita, Alexander Tøft Soderlund ha cominciato a segnare a raffica. Un apice raggiunto ieri sera, con il primo gol in Nazionale: se la Norvegia è ancora decisamente in corsa per un posto a Euro 2016, una piccola fetta di merito spetta anche a lui. Grande azione sulla linea di fondo campo di Henriksen che mette al centro, Hogg non trattiene, sul pallone si avventa proprio l’attaccante di Haugesund che blinda risultato, vittoria e secondo posto provvisorio. Gli scandinavi sono a quota 19, a meno due dall’Italia capolista e soprattutto a più due sulla Croazia, a questo punto a forte rischio spareggio. Uno scenario impensabile a inizio girone. E martedì chi andrà all’Olimpico per Italia-Norvegia potrà osservare dal vivo i movimenti di un bomber che a 28 anni ha finalmente trovato la sua dimensione internazionale.


Il calcio sa essere molto strano. Vard Haugesund, Namur, Botev, Hafnarfjörður: oltre che semi-impronunciabili, le squadre in cui ha militato Soderlund sono oggettivamente conosciute solo a livello locale. In Italia, a parte la tragicomica esperienza a Lecco (appena 7 presenze e una serie interminabile di insulti raccolti dai tifosi), ha indossato le maglie di Lanciano e Treviso, ma complessivamente non ha collezionato nemmeno un minuto. Insomma, il solito flop destinato a essere inserito nelle più spassose classifiche dei bidoni storici passati nel nostro Paese. Ma i giudizi andrebbero fatti a tempo debito, con cognizione di causa. Perché, abbandonato il Bel Paese, la prima punta norvegese è tornata in patria e ha cominciato a bucare la rete come non mai. Prima il ritorno alla squadra della sua città natale, il Vard Haugesund (12 presenze e 4 gol), poi ha messo la quinta e nel biennio con i più quotati bianconeri dell’Haugesund ha collezionato addirittura 24 centri. E’ il preludio alla più grande occasione della carriera, a 26 anni: la chiamata del Rosenborg, il club più prestigioso e titolato della Norvegia. L’impatto con la nuova realtà è tutt’altro che traumatico: segna a ripetizione, rientra stabilmente tra i convocati della Nazionale e gioca anche in Europa League (lo vedremo ancora all’Olimpico contro la Lazio il prossimo 22 ottobre). Ieri la prima gioia agli ordini del ct Per-Mathias Høgmo, il futuro non può che sorridergli. Il passato? Quantomai alle spalle. I fischi sono lontanissimi, la gloria è adesso. Perché Soderlund lo sa meglio di chiunque altro: non è mai troppo tardi per esplodere.


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